Forum di Bamako, ecco gli impegni di Anci Toscana e Water Right Foundation
Diritto all'acqua, ma anche salute, rifiuti e decentramento amministrativo come fondamento dello sviluppo locale: sono questi temi su cui si concentrano i programmi di cooperazione internazione di Comuni e enti toscani per l'Africa, messi a punto dopo a conclusione del Social Forum Mondiale di Bamako, in Mali, dove ha partecipato anche una della delegazione toscana di cui facevano parte il consigliere regionale Filippo Fossati, il sindaco di Tavarnelle Val di Pesa Stefano Fusi, Assane Kebe, vicepresidente del consiglio degli stranieri, Mercedes Frias, assessore ai diritti di cittadinanza del Comune di Empoli, Andrea Frattani, assessore alla "città multiculturale" del Comune di Prato, Mauro Perini, presidente della "Water Right Foundation", Mourad Abderrezak, presidente del consiglio degli stranieri della Provincia e Fahria Aidid, di "Punto di Partenza".«Si è trattato ha spiegato il sindaco di Tavarnelle Stefano Fusi - di un'occasione di incontro e di confronto utile anche per attualizzare in un contesto più ampio i numerosi progetti di cooperazione decentrata che molte realtà ed enti locali della Toscana hanno nel continente africano. La condizione dell'Africa è oggi paradigmatica degli effetti perversi della globalizzazione, con l'aumento della miseria, degli ingiustizie, degli squilibri sociali e della rapina di risorse. Al Forum hanno partecipato attivamente circa 15.000 persone provenienti da tutto il mondo, che si sono incontrate in seminari e convegni ed un momento di particolare emozione è stata la partecipazione alla Marcia del Forum».Gli impegni di cooperazione e sostegno allo sviluppo sono stati messi a punto anche in una specifica "Dichiarazione d'Intenti" firmata dalla delegazione toscana con i colleghi africani a margine del Forum Sociale.Al centro dell'attenzione i problemi legati alla globalizzazione e ai processi di liberalizzazione in corso anche nel continente africano, e che hanno contenuti ed effetti spesso molto diversi da quelli riscontrabili nei paesi industrializzati. In particolare la Toscana si impegnerà per una effettiva gestione "democratica" della risorsa acqua, che diventa allora un baluardo del percorso di uscita di molte popolazioni africane dalla povertà, per un effettivo sviluppo rurale, per una estesa alfabetizzazione, e per la formazione di una società civile, oltre che per un miglioramento dei livelli di salute.«L'importanza della presenza di cittadini e cittadine immigrati di origine africana hanno sottolineato il presidente del consiglio comunale Eros Cruccolini, Assane Kebe vicepresidente del consiglio degli stranieri del Comune di Firenze, Mercede Frias, assessore del Comune di Empoli, Mauro Perini presidente della "Water Right Foundation" di membri delle istituzioni italiane che provengono da un'esperienza di migrazione, ha dato della toscana immagine di grande maturità politica, culturale e sociale».«Ora è necessario trasformare in azioni concrete i mille contributi e i moti contatti raccolti a Bamako hanno aggiunto continuare a lavorare in Toscana nella battaglia politica, sociale e culturale contro tutte le forme di discriminazione che colpiscono i cittadini e le cittadine straniere. C'è bisogno di coinvolgere istituzioni, associazioni e cittadinanza per proseguire il confronto e attivare iniziative concrete sui temi affrontati a Bamako: diritti umani, economie solidali, microcredito, pari opportunità, conseguenze del proibizionismo agricolo europeo e molti altri. Ed anche sviluppare percorsi di cooperazione costruendoli non solamente con la popolazione che ne riceverà le risorse con i cittadini e le cittadine, compresi, per diritto, quelli immigrati». (fn)