Passaggio quote di Publiacqua ad Acea, Rifondazione: «No alle forme di gestione privatizzata dei beni comuni»
«Nello stesso giorno in cui i quotidiani riportano la notizia del blocco della privatizzazione dell'acqua a Napoli, a Firenze si produca l'ultimo atto dell'aggiudicazione definitiva delle quote di Publiacqua ad Acea». E' quanto sottolineano la capogruppo di Rifondazione Comunista Anna Nocentini ed i consiglieri Leonardo Pieri e Pierluigi Ontanetti.«E' datato 31 gennaio 2006 hanno spiegato il provvedimento dirigenziale con il quale si procede all'aggiudicazione definitiva del 40% delle quote di Publiacqua ad ACEA spa, o meglio al raggruppamento formato da Acea (68,5%) da Suez environnement (2%), Monte dei Paschi di Siena (8%) SILM spa (20%) e altri; è da ricordare che l'impegno di Suez in Acea è raddoppiato nell'ottobre scorso arrivando all'8,6% e manifestando grande interesse per il mercato italiano. Nel più assoluto silenzio e totale indifferenza a Firenze si concretizzano gli ultimi atti per l'ingresso del privato mentre in molti Ato la decisione su quale assetto societario scegliere è sospesa, mentre a Napoli la delibera dell'ATO è stata bloccata e interrotto così il percorso di privatizzazione per le forti opposizioni dei cittadini contrari a questi processi, mentre in Toscana si sono raccolte oltre 40 mila firme per una proposta di legge popolare per la gestione dell'acqua che deve essere di proprietà pubblica e sotto il controllo dei Consigli eletti e dei cittadini».«Ancora una volta riaffermiamo la nostra contrarietà alle forme di gestione privatizzata dei beni comuni hanno concluso Anna Nocentini, Pieri e Ontenetti - ricordando che gli enti locali hanno la possibilità di costituire società a capitale interamente pubblico a condizione che l'ente o gli enti pubblici titolari del capitale sociale esercitino sulla società un controllo analogo a quello esercitato sui propri servizi e che la società realizzi la parte più importante della propria attività con l'ente o gli enti pubblici che la controllano. Questa è la direzione verso cui dobbiamo tendere e che migliaia di cittadini toscani hanno chiesto sottoscrivendo la proposta di legge popolare. Mentre al tavolo dell'Unione vengono riaffermati i principi fondamentali sulla pubblicità della gestione dell'acqua è grave la riaffermazione di autosufficienza del centrosinistra toscano, per niente attento a quanto succede da noi, in Italia e nel mondo». (fn)