Manifestazione contro gli inceneritori, Rifondazione Unaltracittà\Unaltromondo: «La partecipazione attiva dei cittadini non può più essere ignorata»

«La partecipazione attiva dei cittadini e della società civile sta diventando sempre più una componente essenziale della nostra democrazia e non può più essere ignorata, soprattutto a sinistra, pena l'isolamento sociale e politico». E' quanto hanno dichiarato la capogruppo di Rifondazione Comunista Anna Nocentini, i consiglieri Leonardo Pieri e Pierluigi Ontanetti e la capogruppo di Unaltracitta/Unaltromondo Ornella De Zordo.«Sabato scorso – hanno aggiunto - abbiamo partecipato ad una grande e bellissima manifestazione contro tutti gli inceneritori e per una politica diversa sullo smaltimento dei rifiuti in Toscana, organizzata dal Coordinamento dei comitati della piana Firenze-Prato-Piastoia in collaborazione con il coordinamento dei comitati popolari liguri e toscani per la difesa dell'ambiente, con il WWF e con Greenpeace. Un corteo variegato di donne e di uomini, lavoratori, nonne, bambini e tantissimi giovani provenienti soprattutto dalla piana, ma anche da tutta la regione che ha attraversato pacificamente la città. La protesta contro gli inceneritori dunque si allarga dopo le mobilitazioni che ci sono state a campi e a sesto in autunno».«Questa manifestazione – hanno sottolineato i quattro consiglieri – pone un problema non più specifico ai vari territori interessati ma a tutta la regione e quindi al suo "modello" per quanto riguarda le politiche dello smaltimento rifiuti e a quelle più in generale dell'ambiente. I toni allegri e pacifici del corteo infatti portavano con sé tutta la determinazione di chi si batte per una qualità dell'aria, e dunque per una qualità della vita, che deve migliorare nelle nostre città e nei nostri territori. L'opposizione al progetto che vede la costruzione di 14 inceneritori in tutta la regione si accompagna con un'idea nuova sia su come affrontare il tema dell'ambiente, attraverso la proposta dello sviluppo della raccolta differenziata e della sperimentazione di forme nuove come la gestione a freddo dei rifiuti, già in fase di attuazione in Australia e in Inghilterra, sia con la consapevolezza che i grandi processi della globalizzazione non devono più avere cittadinanza nei territori che quei processi li subiscono, senza mai decidere niente». (fn)