Giorno della memoria, incontro alla sinagoga fra Cruccolini, Nardella e il presidente della Comunità ebraica

Una via per la Shoa. E quanto emerso nell'incontro avvenuto alla sinagoga nel giorno della memoria tra il presidente del consiglio comunale Eros Cruccolini, il presidente della commissione cultura Dario Nardella e il presidente della comunità ebraica di Firenze Dario Bedarida. Un visita importante per testimoniare ulteriormente la vicinanza delle istituzioni fiorentine alla comunità ebraica cittadina. "Un incontro necessario - afferma Eros Cruccolini - per sancire l'impegno costante da parte del Comune di Firenze nei confronti della comunità ebraica, portato avanti con continuità e concretezza per 365 giorni l'anno, reso indispensabile anche dagli eventi attuali." Da questo nasce il desiderio di chiedere d'accordo con l'assessore Eugenio Giani alla commissione toponomastica l'intestazione di una via cittadina con il toponimo di Shoah, evidenziando la necessità di non dimenticare. Un incontro per dimostrare la volontà di andare oltre i momenti più importanti in cui ricordare è un obbligo, cercando di lasciare un'impronta concreta sul territorio attraverso la collaborazione di tutte le istituzioni e delle scuole."L'esigenza di tale continuità è stata dimostrata fino ad ora con le numerose iniziative, –prosegue Dario Nardella - intraprese dal comune di Firenze riguardanti l'educazione dei giovani, in particolare al pluralismo religioso e culturale".Dario Bedarida, ha espresso a sua volta, la soddisfazione da parte di tutta la comunità, sottolineando il comportamento di accettazione e accoglienza che da sempre Firenze dimostra nei confronti dei cittadini ebrei e superando il semplice concetto di tolleranza Riportando inoltre dei dati interessanti, riguardanti le presenze di studenti stranieri israeliani, circa 200, che studiano continuativamente per alcuni anni all'ateneo fiorentino e di universitari americani di religione ebraica, circa 400, che si fermano a cicli di sei mesi in sei mesi. Dati che testimoniano una percentuale di studenti ebrei molto alta rispetto al numero di tutti gli studenti stranieri a Firenze e che le istituzioni fiorentine non possono non considerare.Nell'incontro il presidente della comunità ebraica fiorentina, ha anche espresso la volontà di iniziare un nuovo processo di comunicazione e di scambio attraverso la cultura alimentare, rendendo disponile la comunità ebraica a dare pasti alle associazioni della città, cucinando cibi che possono mangiare anche i musulmani, visto la somiglianza tra le due culture alimentari. La visita si è conclusa così con l'augurio di continuare a portare avanti i molti rapporti di collaborazione.(lb)