Amato (FI): «Firenze Fiera si costituisca parte civile nell'inchiesta della procura»

Firenze Fiera parte civile nell'inchiesta della procura su presunti casi di malversazione ai danni della società partecipata dal Comune di Firenze e da altri enti pubblici. Lo chiede il capogruppo di Forza Italia Paolo Amato.«Parte civile contro eventuali responsabili e a tutela dei suoi interessi – ha precisato Amato – interessi che sono quelli dei cittadini visto che il capitale di Firenze Fiera è pubblico»Il capogruppo di Forza Italia insiste inoltre «sulle dimissioni del presidente Alberto Bianchi». «Sono anzitutto un atto dovuto – ha aggiunto – perché c'è bisogno di creare fiducia e di dare certezze a tutti, in primo luogo ai soci. Sono anche la condizione preliminare per la discussione del piano industriale: se vogliamo discuterne seriamente è necessario farlo in un clima di serenità e di fiducia. L'attuale scenario vede l'ex amministratore delegato indagato per malversazione, un piano industriale bocciato, un presidente che è lo stesso del precedente mandato. Bianchi, quindi, ha collaborato con l'amministratore che ha contribuito a questa situazione catastrofica per la società e dovrebbe collaborare con quello nominato per risanarla. Non è una cosa seria»«Quanto è avvenuto – ha aggiunto il capogruppo di Forza Italia – chiama in causa il collegio sindacale perché, ad esempio, l'operazione dell'acquisto dell'immobile in via Perfetti Ricasoli, richiedeva un giudizio dei sindaci revisori. Ma su questo punto c'è anche una responsabilità del presidente: non esiste l' "organo amministratore delegato". C'è un consiglio di amministrazione e c'è un presidente che conferiscono alcuni poteri ad un consigliere delegato che a loro risponde. Ma il presidente Bianchi non ha controllato nulla. Da un ottimo avvocato, che ha anche altri incarichi importanti ci saremmo aspettati un maggior esercizio dei poteri di controllo».«Abbiamo un rammarico – ha rilevato Amato – quello di vedere le vicende di Firenze Fiera portate all'attenzione dell'opinione pubblica dall'intervento della magistratura quando noi, invece, abbiamo sempre sollecitato la politica. Per ben due volte ho scritto lettere aperte al sindaco senza mai avere avuto una risposta da una amministrazione che, invece, si fa vanto della partecipazione democratica. Come se il problema non esistesse. Così, alla fine, siano stati costretti a presentaer un esposto alla procura. Sarebbe però stato molto meglio se la politica avesse preso di petto i problemi di Firenze Fiera che sono i problemi dell'attuale sistema delle società partecipate: un sistema che non funziona più perché caratterizzato da scarsa redditività e da inefficienza gestionale, che assomiglia a quello delle vecchie partecipazioni statali e che grava sul costo e la qualità dei servizi pubblici».«Un sistema – ha concluso il capogruppo di Forza Italia – che, seppur costituito da società per azioni di diritto privato, è in realtà in mano pubblica: data la preponderante partecipazione azionaria del Comune, sia da solo che in compagnia di Provincia e Regione. Compito degli enti locali è dare gli indirizzi e controllare: a Firenze, invece, abbiamo la parte pubblica che "gioca" a fare l'imprenditore costruendo un "socialismo municipale". Quel socialismo municipale criticato da Confindustria e dal suo presidente nazionale Montezemolo e financo dal senatore diessino Debenedetti». (fn)