Nocentini, Pieri e Ontanetti (Rifondazione): «Insufficienti le risposte date dalla giunta e dalla maggioranza sulla questione dei lavoratori precari del Comune»
«Prendiamo atto che questa maggioranza riconosce che la precarietà ha ormai assunto, anche nel Comune, "caratteristiche di strutturalità" e quindi l'importanza dei lavoratori precari all'interno della macchina amministrativa; prendiamo anche atto però che difficilmente, come dimostra la mozione approvata dalla maggioranza, si va oltre l'individuazione delle responsabilità nel governo Berlusconi, senza affrontare una riflessione più stringente sul ruolo che l'amministrazione gioca in quanto "azienda comune». Lo hanno detto la capogruppo di Rifondazione Comunista Anna Nocentini e i consiglieri Leonardo Pieri e Pierluigi Ontanetti a proposito della mozione sui lavoratori precari approvata questa sera dal consiglio comunale.«Se la condizione di lavoratore precario si è così diffusa anche all'interno di un Comune governato dal centrosinistra da molti più anni di quanto non sia al governo Berlusconi hanno aggiunto questo non è imputabile alle sue politiche ma invece ad una concezione della "buona flessibilità" che ha fortemente caratterizzato anche il centrosinistra per troppo tempo e che fatica ad essere superato. Dovrebbe essere più netto il giudizio e più determinata la presa di distanza dalle politiche del passato: questo consentirebbe forse di costruire risposte concrete alle richieste dei lavoratori precari e alle strategie adeguate ad affrontare la situazione come, ad esempio, è stato fatto dalla Provincia di Genova, che ha riconfermato tutti i lavoratori precari che dovevano lasciare il posto di lavoro dal 1° gennaio come previsto dalla finanziaria 2006».«Questo hanno concluso Nocentini, Pieri e Ontanetti ci ha spinto ad un voto di astensione che pur apprezzando alcune prese di coscienza da parte della maggioranza sottolinea anche il grave ritardo politico con cui si amministra il comune sul terreno dei diritti dei lavoratori e della precarietà e che ci fa preoccupare per il futuro che, ci auguriamo tutti, sarà segnato da un altro governo e, a livello locale, da una diversa idea del lavoro. Non consideriamo comunque chiusa la partita che ci vedrà insistere a livello istituzionale perchè si torni a discutere di questa vicenda e in stretto rapporto di collaborazione con il movimento dei precari affinchè si risolva con la riconferma di tutti i lavoratori». (fn)