Vendita di alloggi per i profughi d'Istria e Dalmazia, l'assessore Coggiola: "Un esproprio ai danni del patrimonio comunale"
"L'Amministrazione comunale di Firenze, unitamente ad altre Amministrazioni con le quali sono stati presi contatti, hanno ritenuto che la possibilità di vendita di alloggi, prevista dalla legge regionale 59/2005, secondo le condizioni della legge che comporta un corrispettivo di cessione di circa 2000 euro per alloggio, si può configurare di fatto come un esproprio ai danni del patrimonio comunale, senza un equo indennizzo". Lo afferma l'assessore alle politiche per la casa Paolo Coggiola a seguito del dibattito in consiglio comunale sulla vendita a prezzi estremamente favorevoli di alcuni alloggi a profughi dell'Istria e della Dalmazia."Oltre a ciò ha aggiunto l'assessore Coggiola la legge appare in evidente contrasto con l'articolo 3 della Costituzione provocando una rilevante disparità di trattamento tra i profughi e tutti gli altri inquilini Erp costretti ad acquistare a prezzi superiori si almeno 25 volte i primi. A tal proposito ho sottoposto la questione alla consulta casa dell'Anci regionale"."Conseguentemente ha concluso l'assessore Coggiola l'Amministrazione comunale ha ritenuto di adottare un indirizzo secondo il quale, in caso di contenzioso instaurato da soggetti interessati a presentare la domanda, vengano sollevati incidenti di incostituzionalità nelle sedi giudiziarie".La lettura coerente coi principi autonomia degli Enti Locali non può essere che quella di lasciare ai Comuni la scelta se avvalersi o meno delle speciali previsioni della legge regionale. Infatti se la norma dovesse essere interpretata come immediatamente cogente nei confronti delle Amministrazioni comunali, risulterebbero violati sia gli articoli 114 e seguenti della Costituzione che tutelano la posizione di autonomia, ed in particolare quella finanziaria e patrimoniale dei Comuni.Non si tratta quindi di una disapplicazione della legge regionale, ma dell'esercizio di una facoltà che la legge stessa, correttamente interpretata secondo criteri di autonomia, lascia ai Comuni.(fd)