Iniziativa di "Orgoglio laico" sui crocifissi all'anagrafe, Formigli e Morrocchi (DS): «Non si enfatizzi la polemica. La laicità delle istituzioni non è una mera questione di simboli»
«Dispiace constatare come sul tema cruciale della laicità dello Stato e delle Istituzioni ci sia chi intende riaprire una polemica dopo il dibattito di alcune settimane fa in Consiglio comunale. Se da un lato l'iniziativa del gruppo "Orgoglio laico" ha assunto caratteri provocatori e financo goliardici, anche le reazioni che giungono da taluni esponenti politici appaiono sproporzionate rispetto a quanto avvenuto e, quindi, dal sapore strumentale». Lo hanno detto il capogruppo DS di Palazzo Vecchio, Alberto Formigli e il consigliere e segretario cittadino Michele Morrocchi commentando l'azione dimostrativa del comitato "Orgoglio Laico" sui crocifissi nell'ufficio anagrafe del Comune, a Palazzo Vecchio.«Siamo consapevoli di quanta importanza abbiano i simboli per le diverse identità politiche, religiose e culturali hanno aggiunto i due esponenti cittadini - tuttavia credo sia utile richiamare tutti alle giuste proporzioni della questione sollevata, quella dell'esposizione dei simboli di una religione cristiana in luoghi pubblici: sul giusto tema della laicità crediamo sia necessario analizzare questioni ben più concrete, come è stato evidenziato nella discussione avvenuta in consiglio comunale».«Un tema come quello della laicità hanno sottolineato Formigli e Morrocchi - meiterebbe da parte di tutti più rispetto e più serietà. Vanno evitati gesti o affermazioni che sono o vengono percepite come provocazioni, le quali rischiano di attizzare ulteriori reazioni a catena, immiserendo il dibattito e allontanandolo dalle questioni più vere che reca con sé».«Ci sentiamo di invitare tutti, perciò, ad una riflessione pacata hanno concluso i due consiglieri che consenta di non offendere i sentimenti dei credenti di alcuna religione e degli stessi non credenti, non impedisca l'espressione delle opinioni di alcuno, tenga comunque separata la sfera di indicazione sui comportamenti dei singoli da parte dei ministri del culto dalle autonome potestà decisionali e di governo delle Istituzioni democratiche, le quali debbono necessariamente mirare al bene comune e al rispetto di tutte le convinzioni». (fn)