Iniziativa di "Orgoglio laico" sui crocifissi all'anagrafe, Toccafondi (FI) e Alessandri (AN): «Clima di caccia al cristianesimo»

Questo il testo dell'intervento dei consiglieri Gabriele Toccafondi (FI) e Stefano Alessandri (AN):«Oggi un gruppo non bene definito, di cui facevano parte anche alcuni consiglieri comunali dell'Unione, ha manifestato contro la presenza del crocifisso nella sede dell'anagrafe del Comune di Firenze. I volantini che sono stati distribuiti parlano chiaro: "Contro l'ingerenza vaticana nella sfera pubblica". La tesi espressa da questo gruppo è sempre la stessa ovvero: se siamo un paese laico, o mostriamo tutti i simboli religiosi e laici (compreso il simbolo del comunismo come affermato in un volantino distribuito) oppure non dobbiamo mostrare niente. Per noi invece in un paese normale la laicità non coincide affatto con l'eliminazione. Sempre in un paese normale crediamo sia possibile manifestare ma non occupare locali dove si svolgono attività di pubblico servizio.Grave e preoccupante è oltrettutto la presenza di alcuni consiglieri comunali dell'Unione, che nonostante il loro ruolo imponga un rispetto dei luoghi istituzionali, non solo avrebbero agevolato l'ingresso dei manifestanti, ma si sarebbero resi protagonisti attivi della manifestazione occupando l'anagrafe e rendendo di fatto molto difficoltoso il lavoro dei dipendenti comunali ed il servizio ai cittadini. Questa sarebbe la classe politica che vorrebbe governare l'Italia?Ma questa manifestazione rientra in un clima che a Firenze conosciamo bene coinvolgendo un gruppo di associazioni, movimenti e con l'adesione di molti consiglieri comunali dell'Unione. Il clima di caccia al cristianesimo e del cristianesimo sembra l'aspetto ricorrente e preoccupare tant'è che prima della manifestazione odierna prima se la sono presa con il crocifisso in generale poi se la sono presa con il fatto che tra le iniziative per la celebrazione del 50° anniversario dell'azienda di gestione dei rifiuti del Comune di Firenze era prevista anche, udite, udite, una messa. Poi hanno partecipano ad una manifestazione che aveva come scopo manifestare contro quella che chiamano "ortodossia religiosa" che si insinuerebbe nella politica sfilacciando il tessuto sociale basato su una cultura di solidarietà e convivenza, infine oggi se la sono presa con l'anagrafe dove è presente un crocifisso.Sempre questo gruppo parla di costituzione e di diritto, di stato laico e di rispetto, di tessuto sociale e di cultura, ma nelle loro argomentazioni si legge poco rispetto, molta approssimazione sul diritto e sulla costituzione e tanta confusione su cosa sia lo stato laico e la laicità i generale. Ma principalmente quello che non sembrano cogliere è che il cristianesimo non è un affare privato da tenere dentro quattro mura: un cristiano vive la vita di tutti i giorni cambiato da quell'incontro che ne fa un uomo nuovo e si sente in dovere di poter giudicare tutto quanto lo circonda usando quelle libertà di espressione e manifestazione del pensiero che valgono per chiunque, cristiani compresi».(fn)