Aeroporto, Razzanelli (UDC): «Troppo facile ora addossare le colpe ai privati»

«L'irresponsabile immobilismo dei nostri amministratori è e sarà la rovina del nostro territorio. Col risultato che molti altri lavoratori si ritroveranno nella triste situazione di quelli della Matec, perché un'area metropolitana priva di infrastrutture va soltanto incontro al degrado e alla depressione economica. E' troppo facile adesso per il aindaco Domenici scaricare le colpe del disastro di Peretola sui privati. Si ricorda che è al timone di questa città da quasi sette anni e che è stato il Comune a vendere le azioni ad AdF? O dobbiamo pensare che anche stavolta sia stato fatto un contratto capestro, senza porre serie garanzie sullo sviluppo del nostro aeroporto?». Lo ha detto il capogruppo UDC Mario Razzanelli commentando l'intervista rilasciata a ‘La Nazione' dal sindaco Leonardo Domenici.«La giunta comunale – ha aggiunto l'esponente del centrodestra - è, fino a prova contraria, corresponsabile del "dramma" dell'aeroporto, la cui chiusura per tre mesi causerà danni incalcolabili in termini di posti di lavoro, di turismo e di scambi economici. In tutto questo, anche la Regione Toscana, e in primis il suo assessore Conti, incapace di progettare e realizzare un futuro serio per gli scali toscani, ha le sue colpe. Firenze deve dotarsi al più presto di un aeroporto con una pista più lunga e una bretella di rullaggio tale che possa essere usata come pista principale in caso di necessità. E che si potrebbe pensare concretamente anche ad una pista parallela all'autostrada».«Inoltre, l'assessore regionale Conti, con le autorità competenti – ha chiesto Razzanelli – deve dare il via al più presto ad una linea veloce che in trenta minuti colleghi Firenze con Pisa. Solo così infatti potremo a medio termine contrastare la concorrenza di Bologna. Se poi Conti intende privilegiare l'Emilia-Romagna, sia chiaro e lo ammetta».«Infine – ha concluso il capogruppo dell'UDC - perché non valutare, come ricordato dall'ex responsabile dell'assistenza al volo di AdF Luigi Alterisio, l'ipotesi di lavorare di notte, come accadde una decina di anni fa, quando furono fatti il ricaricamento e la riqualificazione dell'intera pista di volo lavorando nell'arco orario di chiusura dell'aeroporto, e cioè dalle 24 fino alle 6 del mattino. Altrimenti, perché non ‘spezzare' i lavori per non chiudere l'aeroporto per un tempo così lungo? Probabilmente, tutto questo comporterebbe maggiori costi per la società di gestione, ma la nostra economia ci guadagnerebbe». (fn)