De Zordo: «Domani tutti a Roma e Milano per la libertà delle donne e per le unioni civili»

«Domani tutti a Roma e Milano per la libertà delle donne e per le unioni civili». L'appello è stato lanciato da Ornella De Zordo, capogruppo di Unaltracittà/Unaltromondo e riguarda due iniziative che si terranno domani sui diritti della persona, sulla libertà della donne e sulle unioni civili.«Si tratta di una giornata particolare - ha commentato Ornella De Zordo - un significativo momento di mobilitazione comune tra il movimento delle donne, quello gay, lesbico, bisessuale e transessuale ma anche con tutti gli/le eterosessuali che lottano per le libertà civili. Personalmente parteciperò alla manifestazione di Milano insieme a molti/e attivisti e attiviste di Unaltracittà/Unaltromondo; a Milano perché ci sarà un corteo e dunque sarà necessaria una presenza numericamente rilevante. Altri di noi saranno invece presenti alla Festa romana per sostenere le unioni civili». (fn)Ecco nel dettaglio le piattaforme e le informazioni sul doppio appuntamento di domani:Milano 14 Gennaio 2006 - Ore 14 corteo dalla Stazione Centrale a Piazza del Duomo.USCIAMO DAL SILENZIO, LA LIBERTA' FEMMINILE ALL'ORIGINE DELLA VITAPer la libertà femminile, origine di tutte le libertà e misura della democrazia. Per la difesa della legge 194 e della laicità dello stato, contro l'intimidazione e la colpevolizzazione delle donne.http://www.usciamodalsilenzio.org1) C'è un evidente e insidioso attacco alla 194, una legge che funziona, autorizzando l'aborto senza favorirlo, proteggendo la salute delle donne e diminuendo drasticamente il numero delle interruzioni di gravidanza.L'indagine voluta dal ministro Storace, le proposte di guardiani della morale e di dissuasori nei consultori, i ripetuti violenti attacchi delle gerarchie ecclesiasticheall'autodeterminazione-oltre a penalizzare la professionalità degli operatori-rappresentanoun'intimidazione nei confronti delle donne, soprattutto delle giovanissime e delle straniere.2) Siamo convinte che la nascita di una nuova vita parli della relazione tra i sessi e della responsabilità maschile nella riproduzione e nella sessualità. Dagli uomini non vogliamo solidarietà, ma il riconoscimento di essere parte in causa. Chiunque si arroghi il diritto di imporre una gravidanza non desiderata in termini di divieti, aiuti e controlli, considera le donne una categoria sociale a potestà limitata.3) Difendere la 194 significa guardare più lontano, alla libertà di donne e uomini di decidere di sé, delle proprie vite e di quelle a venire. Dello stesso orizzonte di libertà - in cui includiamo il concetto fondamentale di laicità dello stato – parla la manifestazione nazionale di Roma "Tutti in pacs", con la quale abbiamo costruito un ponte ideale. E non possiamo dimenticare che se l'aborto resta una scelta mai desiderata, ma talvolta necessaria, la libertà di progettare la propria vita e - se lo si desidera - di diventare madri, è messa a rischio dall'incertezza e dalla precarizzazione del lavoro. Non vorremmo che la precarietà diventasse il contraccettivo del futuro.Dopo il 14 gennaio ci saremo ancora per chiedere alla politica impegni preelettorali su questi temi e per continuare il lavoro di rete attraverso il sito www.usciamodalsilenzio.org ele assemblee autoconvocate.Sabato 14 gennaio alle ore 16, a Roma, in Piazza FarneseFESTA DELLE LIBERTA' CIVILI, TUTTI IN PACS!http://www.unpacsavanti.itIl desiderio di libertà delle cittadine e dei cittadini di questo paese è un fiume in piena.Noi, donne e uomini, lesbiche e gay, eterosessuali e bisessuali, transessuali e transgender, credenti e non, cittadini italiani e portatori di altre culture, vogliamo essere protagonisti della nostra vita.Chiediamo il rispetto delle nostre identità, delle nostre specificità, della nostra creatività. Rivendichiamo il diritto a portare avanti in modo autonomo il nostro progetto di vita, e a costruire, come facciamo, solidarietà, coesione sociale, relazioni d'amore. Vogliamo ribadire il nostro desiderio di vivere in un paese laico e la richiesta di riforme attente ai diritti civili, a partire da una legge sul Pacs che, sulla base dell'art. 2 della Costituzione, dia riconoscimento giuridico alle coppie che lo vogliano, dello stesso sesso o di sesso diverso.Per ribadire la dignità delle nostre vite e dei nostri amori saremo in piazza.Saranno con noi tantissime coppie lesbiche, gay ed eterosessuali, a mostrare i loro volti e dire le loro esigenze ad una classe politica spesso lontana dai loro bisogni reali. Racconteranno i loro bisogni concreti e i loro sogni, gli intoppi prodotti da una normativa discriminatoria e la loro legittima richiesta di un pubblico riconoscimento giuridico.Sul palco si alterneranno le voci di tutte quelle e tutti quelli che hanno a cuore la laicità della Repubblica. Ci incontreremo, in un grande raduno delle coscienze libere, per parlare di coppie e dei loro amori, di libertà di autodeterminazione delle donne, di lotta alle discriminazioni, di diritti delle persone transessuali e transgender, di lotta alla violenza in tutte le sue forme, di libertà di pensiero e di espressione, di libertà di religione in una cornice di separazione fra lo Stato e le Chiese.Chiediamo a tutte le organizzazioni gay, lesbiche, bisessuali e transgender, alle associazioni, ai movimenti sociali, alle forze sindacali e politiche di essere parte attiva di questo momento di riaffermazione della libertà civile e della pluralità della cultura e del pensiero.