Amato e Toccafondi (FI): «Quanto prima il regolamento sulla finanza di progetto»
«Quanto prima il regolamento sulla finanza di progetto», per «dare certezze ai cittadini e alle imprese che vogliono investire». La richiesta è stata avanzata dal capogruppo di Forza Italia Paolo Amato e dal vicecapogruppo Gabriele Toccafondi«Avevamo chiesto l'istituzione di una commissione speciale del consiglio comunale sul project financing hanno ricordato i due esponenti del centrodestra ma la maggioranza di centrosinistra, bocciando il nostro documento, ha chiesto ed ottenuto che l'assemblea varasse un apposito regolamento. A questo punto la cosa migliore è portare a termine questo lavoro nel più breve tempo possibile»«Firenze - hanno ricordato è tra le prime città italiane ad avere utilizzato il project. Ora è necessario essere i primi anche per trovare strumenti innovativi che possano far tornare protagonista il consiglio comunale, l'unico organo rappresentativo della città.La finanza di progetto è utile se è la politica che lo governa ovvero se è quest'ultima che decide quale debba essere lo sviluppo della città, che controlla i progetti, che segue i lavori e soprattutto se comunica con la città. A Firenze tale strumento è stato abbondantemente utilizzato per la realizzazione di parcheggi interrati e per la viabilità e attualmente serve anche per cimiteri e impianti sportivi. Prima di tutto andrebbero analizzati i percorsi seguiti fino ad ora ed i risultati ottenuti perché, in questo campo, la credibilità di un'istituzione è valutata, soprattutto da altri privati interessati ad investimenti futuri, per come sono state realizzate le opere già terminate e per come la politica ha governato i processi».Amato ha messo in evidenza come «il project sia uno strumento validissimo e indispensabile che si inquadra nella collaborazione tra pubblico e privato, tra amministrazioni locali e imprese». «Un rapporto ha commentato il capogruppo di Forza Italia che nell'ultimo periodo sta però segnando il passo: le opere costruite fino grazie alla finanza di progetto non aiutano certo in questo».«Il parcheggio di Piazza Caduti dei Lager alla Fortezza da Basso hanno ricordato Amato e Toccafondi era progettato per 880 posti auto su tre piani sottoterra ma ha solo due piani per un totale di 550 posti auto: scavando si era trovata troppa acqua. Sono seguiti due blocchi dei lavori: prima una demolizione di circa di 1500 metri cubi seguita da una più vasta. Soprattutto c'è stato un pronunciamento del comitato tecnico del Ministero dei Beni Culturali in data 22 febbraio 2005, secondo cui: "la presenza così ravvicinata di una costruzione, seppur già modificata rispetto al progetto originario e mitigata da una copertura a verde, non assicura quelle condizioni di decoro e di ambiente che la vigente normativa indica fra i criteri base per una corretta tutela". Secondo tale comitato "la presenza del nuovo parcheggio dovrebbe prima di tutto essere più rispettosa del monumento e quindi garantire quelle condizioni di salvaguardia che la vigente legislazione prevede...". Così si viene a conoscere che, come viene comunicato da un assessore: "tutta questa vicenda è frutto di una sensibilità che si è fatta strada nella città", insomma si parla di "mutata sensibilità". Poi l'amministrazione si è dovuta fare carico dei maggiori costi, circa 5 milioni di euro tra terzo e quarto verbale di ricognizione, questo perché, come sembra emergere dal contratto di concessione finanza di progetto "Firenze mobilità", allegato alla delibera del luglio 2003, l'amministrazione stessa si era impegnata "a compiere tutte le attività amministrative di propria competenza necessarie per l'esecuzione della concessione ed il mantenimento dell'equilibrio economico-finanziario del progetto"».Cosa simile riguarda il sottopasso Strozzi dalla cui opera si è smarrito il percorso pedonale con scale mobili e i costi sono aumentati, secondo il terzo verbale di ricognizione della finanza di progetto pubblicato il 18 marzo 2005 i maggiori costi dovuti alle modifiche progettuali del sottopasso ammontano a 3 milioni di euro.«Il parcheggio in piazza Ghiberti - hanno proseguito - doveva avere quattro piani sottoterra per 510 posti auto. E' invece a due piani per 350 posti auto, con un'altezza a piano di 2 metri non sufficienti a fare entrare tutti i tipi di autovetture: il numero dei parcheggi è più o meno uguale a quelli che conteneva la piazza. Anche in questo caso il progetto originario è stato modificato perché si è trovata l'acqua. Per alcuni mesi nel sottopasso Strozzi gli autobus che provenivano da via Valfonda non riuscivano ad entrare perché la curva era troppo stretta e, comunque, nonostante il sottopasso servisse per pedonalizzare il passaggio tra Palacongressi e Fortezza da Basso si è deciso di farvi passare alcuni veicoli anche in superficie.Poi c'è il sottopasso di Piazza Vittorio Veneto pensato e progettata inizialmente a tre corsie di marcia con carreggiate diritta, ampio marciapiedi e spartitraffico e realizzata a due corsie di marcia con tre curve, un marciapiedi esiguo e lo spartitraffico.Infine ci sarebbero tutte quelle opere che non verranno più realizzate come il parco del Mensola o la passerella dell'aeroporto».«Due cose sono evidenti hanno concluso i due consiglieri di Forza Italia troppe variabili hanno influenzato fino ad ora questo strumento e i progetti: nessun atto di questo tipo è mai stato esaminato e votato dal consiglio comunale e dalle sue commissioni. Bene ha fatto la nostra città ad utilizzare la finanza di progetto ma per utilizzarlo deve essere governato e per questo occorrono idee chiare sullo sviluppo della città e un controllo sulla fase progettuale. Fasi che sono ad oggi sono mancate». (fn)