Al via un ciclo di iniziative per il ventennale dalla morte di Andrej Tarkovskij. Primo appuntamento il 29 dicembre con un concerto-proiezione al Teatro Goldoni

Un concerto-proiezione, una mostra di polaroid e la lettura dei testi sull'Apocalisse. Sono queste le iniziative, organizzate dall'assessorato alla cultura e dall'Istituto Internazionale Andrej Tarkovskij con la collaborazione della Mediateca Toscana, in programma per celebrare i venti anni dalla morte del regista russo che aveva fatto di Firenze la sua città di adozione. Il ciclo di appuntamenti è stato presentato questa mattina dall'assessore alla cultura Simone Siliani e da Andrej Tarkovskij, figlio del regista.Il 29 dicembre 2006 sarà il XX anniversario della scomparsa del grande regista russo Andrej Tarkovskij. Questa ricorrenza offre l'occasione per proporre a Firenze, di cui il maestro era cittadino onorario, il più importante evento sulla sua opera che finora sia mai stato organizzato. Firenze è stata la città di adozione del regista ed è la città che ospita i suoi archivi e la sede dell'Istituto che ha come scopo lo studio e la diffusione dell'arte del regista e la conservazione dei suoi materiali. Oltre a riporre al centro dell'attenzione uno dei più grandi registi del Novecento, questa è anche la possibilità di avviare un nuovo ciclo di eventi annuali sul cinema di qualità in rapporto alla vita e alla storia di Firenze. Eventi che avranno come nucleo centrale un ciclo di proiezioni proposte alla cittadinanza, alle scuole e all'università, per poi offrire una serie di occasioni culturali che daranno l'opportunità di organizzare dibattiti e creare momenti di confronto sull'arte cinematografica.Il ciclo di iniziative si apre con il concerto dal titolo "Imaginary Offering: sonorità visive su Andrej Tarkovskij" in programma giovedì 29 dicembre al Teatro Goldoni (via di Santa Maria 15, inizio alle 20.45, biglietto intero 10 euro, ridotto 7 euro). Questo progetto, nato da un incontro artistico fra il regista russo e il pianista-compositore Stefano Maurizi, è un tributo all'opera cinematografica di Tarkovskij.La ricerca e il montaggio delle immagini più significative, in particolare dai film Solaris, Specchio, Stalker, Nostalghia, e Sacrificio, curate dal figlio regista, evidenziano la grande forza della fotografia nella sua poetica e nel suo lirismo. Una sequenza dove l'immagine stessa non commenta o razionalizza il suono, ma seguendolo si scorpora in una moltitudine di riflessi della realtà, diventando essa stessa una melodia, una successione di esperienze vissute, inafferrabili come le note che le accompagnano. Stefano Maurizi (pianoforte), Stevan Joka (chitarra classica), Dmitry Gindin (violino) e Anastasia Boldyreva (mezzo-soprano), interagiscono con le sequenze delle immagini eseguendo brani di Bach, Pergolesi e Purcell, scelti da Tarkovskij per i suoi film, completando con alcune improvvisazioni in stile barocco.Il secondo appuntamento, la lettura di testi di Andrej Tarkovskij sull'Apocalisse, si svolgerà il 10 gennaio presso la Chiesa di Santo Stefano al Ponte Vecchio (inizio alle 21). I testi saranno letti da Roberto Visconti.Infine la mostra "Luce istantanea" che sarà inaugurata il 19 gennaio presso la sede dell'Archivio storico fiorentino (via dell'Oriuolo 33) che espone 60 polaroid scattate dal regista russo in due momenti decisivi del suo itinerario artistico ed esistenziale: l'ultimo periodo della sua residenza in Russia e i primi vagabondaggi dell'esilio in Italia. Queste immagini rivelano il mondo degli affetti quotidiani di Tarkovskij, quel mondo vivo e palpitante che egli ha trasfigurato nei mondi delle sue straordinarie rappresentazioni cinematografiche. E' un modo per conoscere gli aspetti concreti della sua vita, il volto della donna amata, come del figlio, figure del suo dramma reale che riappaiono trasfigurate come protagoniste nei suoi film dell'esilio. Le polaroid sono anche raccolte in un libro. "La collocazione della mostra non è casuale – ha spiegato l'assessore Siliani -: l'Istituto internazionale Andrej Tarkovskij avrà la sua la sede stabile a Firenze proprio nei nuovi spazi in via di ultimazione presso l'Archivio storico. Ci è sembrato un modo per dare il segnale che sarà di un archivio aperto alla città e ai cittadini, e non qualcosa di polveroso" ha concluso l'assessore Siliani. (mf)