Bosi (FI) «Il consiglio comunale condanni le recenti dichiarazioni del presidente iraniano Ahmadinejad»
Una mozione perché il consiglio comunale condanni le recenti dichiarazioni del presidente iraniano Ahmadinejad è stata presentata dal consigliere di Forza Italia Enrico Bosi.«Ieri, per l'ennesima volta scrive Bosi - Ahmadinejad ha esternato i suoi incredibili convincimenti secondo i quali lo Stato di Israele debba scomparire e l'Olocausto è "una leggenda" che per l'Occidente è "più importante della religione e di Dio"».In particolare l'esponente del centrodestra chiede che «l'amministrazione valuti se, le provocazioni e le minacce iraniane alla pace e contro lo Stato di Israele, possano determinare la sofferta decisione di congelare i rapporti gemellari con la città di Isfahan»; che «le nostre autorità cittadine rendano note al sindaco della città iraniana di Isfahan i nostri sentimenti e le nostre preoccupazioni per questa politica aggressiva e foriera di lutti che i vertici iraniani esprimono ormai quasi quotidianamente»; che «si inoltri una lettera, altrettanto dura ed incisiva, all'ambasciata iraniana a Roma».Questo il testo della mozione:Oggetto: Il Consiglio Comunale condanni la follia del Presidente iraniano Ahmadinejad.Proponente: BOSI (F.I.)Apprese dagli organi di informazione le ulteriori e deliranti dichiarazioni del Presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad che, per l'ennesima volta, ha esternato i suoi incredibili convincimenti che lo Stato di Israele debba scomparire e che l'Olocausto sia "una leggenda" che per l'Occidente è "più importante della religione e di Dio";Ricordato che nelle dichiarazione rese Israele è ritenuto "un cancro" che bisognava estirpare dal Medio Oriente e trapiantare in Germania e in Austria, paesi che, a suo dire responsabili dell'Olocausto, dovrebbero ospitare gli ebrei che attualmente vivono in Medio Oriente;Considerato che il Presidente iraniano ha successivamente proposto di trasferire lo Stato di Israele dalla "cara Palestina" in una regione dell'Europa, degli USA, del Canada, "o in Alaska";Ricordato come il nostro Comune sia gemellato con Isfahan, città ricca di tesori d'arte ed espressione di grande cultura, ma anche sede delle industrie dove si sta preparando la bomba atomica iraniana;Ricordato che Firenze si proclama città operatrice di pace ai cui principi ispira la propria azione amministrativa;Ricordato come il Santo Padre e tutti i più importanti leader mondiali abbiano duramente condannato l'atteggiamento folle ed irresponsabile del capo iraniano, le cui esternazioni ci ricordano il passato nazista e giustificano nei confronti dell'Iran l'epiteto di "stato canaglia", come giustamente dichiarato dal Presidente americano George Bush;per quanto sopra espresso si chiedeche le nostre autorità cittadine rendano note al Sindaco della città iraniana di Isfahan i nostri sentimenti e le nostre preoccupazioni per questa politica aggressiva e foriera di lutti che i vertici iraniani esprimono ormai quasi quotidianamente;che si inoltri una lettera, altrettanto dura ed incisiva, all'ambasciata iraniana a Roma, ricordando il pericolo della proliferazione nucleare che può essere causa, viste le insensate dichiarazioni dei vertici iraniani, di un conflitto atomico dalle conseguenze inimmaginabili;che l'Amministrazione valuti se, le provocazioni e le minacce iraniane alla pace e contro lo Stato di Israele, possano determinare la sofferta decisione di congelare i rapporti gemellari con la città di Isfahan.