Fiaccola olimpica, presidio di Rifondazione e Unaltracittà/unaltromondo contro la Coca Cola
«Non è possibile associare la torcia olimpica e i valori che essa racchiude alla multinazionale Coca-Cola Company. Se la prima è simbolo di pace, tolleranza, giustizia, libertà, solidarietà e uguaglianza tra i popoli e gli individui, la seconda in Colombia, in India e in gran parte del Sud del Mondo, è simbolo di violazione dei diritti umani, del diritto alla libera associazione sindacale, del diritto alla sopravvivenza delle comunità locali, del diritto alla salute e del diritto ad un ambiente pulito». E' quanto hanno dichiarato la capogruppo di Unaltracittà/unaltromondo Ornella De Zordo, la capogruppo di Rifondazione Comunista Anna Nocentini ed il consigiere Leonardo Pieri a proposito del passaggio fiorentino della fiaccola olimpica verso Torino per le Olimpiadi invernali del 2006 di cui Coca-Cola Company è sponsor principale.Per questo Unaltracittà/unaltromondo e Rifondazione aderiranno al presidio No Tav indetto dal CSA Ex-Emerson in piazza dell'Unità d'Italia a Firenze".«Colpisce la cesura completa compiuta dall'amministrazione di Palazzo Vecchio su quanto avviene in tema di diritti umani a causa dello sponsor Coca-Cola - hanno aggiunto - sponsor che domani assocerà la propria immagine ai valori olimpici proprio nelle strade della nostra città».«La documentazione sulle violazioni che Coca-Cola commette non solo in Colombia, ma anche in India e in altri 16 Paesi del mondo, è ormai ampia hanno ricordato Ornella De Zordo e Anna Nocentini - violazioni che vanno dalla repressione dei sindacati, la più diffusa, alla discriminazione razziale, dalla violazione del diritto alla sopravvivenza delle comunità locali al diritto alla salute dei consumatori, senza contare i vari reati ambientali, come dimostrato dalla Campagna di boicottaggio che colpisce in tutto il mondo Coca-Cola».«La campagna - hanno concluso - documenta da anni ciò che avviene a causa della volontà di Coca-Cola. Nei vari dossier prodotti si evidenzia come l'assassinio di alcuni sindacalisti è avvenuto all'interno degli impianti dell'impresa stessa, presidiati all'ingresso da guardie armate dell'azienda; che Amnesty International ha rilevato la strana coincidenza tra i periodi di maggiore violenza contro il sindacato e i periodi di trattativa sindacale; l'esistenza del rapporto di una Commissione d'inchiesta indipendente che ha pienamente confermato le accuse e rilevato 179 gravi violazioni dei diritti umani; l'esistenza di un processo per violazione dei diritti umani in corso a Miami nei confronti delle imprese di imbottigliamento colombiane del Coca-Cola System, di cui la Coca-Cola Company detiene il 39,6% della proprietà ed il 46% delle azioni con diritto di voto, oltre ad essere rappresentata nel consiglio di amministrazione da dirigenti di alto livello». (fn)