Piano Integrato di Salute, i consiglieri di RC e Unaltracittà/unaltromondo: "Presentati emendamenti nella logica della riduzione del danno"
Il Gruppo consiliare di Rifondazione Comunista e Ornella De Zordo di Unaltracittà/unaltromondo hanno presentato oggi "alcuni emendamenti al piano integrato di salute, nella logica della riduzione del danno"."Le critiche al piano sono infatti strutturali, per la separazione dei servizi territoriali sanitari dall'ospedale, la esternalizzazione dei servizi di assistenza domiciliare, la mancanza di riorganizzazione della funzione dei medici di medicina generale, la mancanza di strumenti di controllo; ciò nonostante presentiamo alcuni atti per riaffermare che:1) non si diamo indirizzi alla Asl per la esternalizzazione deiservizi di infermieristica domiciliare;2) non si consideri la famiglia come "attore di sistema"dell'assistenza, un sistema che deve essere garantito dalleistituzioni preposte, Comune e Asl, e non riversato sullefamiglie;3) che il servizio domiciliare, che non sarà più organizzato egestito dai servizi del Comune, ma sarà organizzato e gestitodalle RSA abbia comunque delle garanzie per l'assistito e ilavoratori.Le condizioni attuali del lavoro in queste strutture, con un continuo ricambio di personale e un numero sempre più inadeguato, non sono una garanzia per il futuro.Per questo vogliamo che si stipulino protocolli che prevedano il rispetto del CCNL con assunzioni a tempo indeterminato per gli operatori, e forme di verifica della soddisfazione dell'utente".(pc)Segue l'ordine del giorno:Premesso che il PIS individua negli anziani e negli interventi a questi destinati una priorità dell'azione per i prossimi anni;rilevata la funzione Global care come centrale nell'organizzazione di questo servizio; visto che il PIS inserisce i presidi pubblici e privati anche nel circuito dei servizi semiresidenziali, di assistenza domiciliare e di servizi infermieristici di base;considerato che agli attuali operatori dei SAD resterebbero le funzioni di controllo delle prestazioni erogate a cura dei presidi privati e le funzioni di integrazione per carenza di presidi privati sul territorio;considerata la difficoltà di esercitare un monitoraggio e un controllo delle attività di assistenza domiciliare in relazione alla delicatezza dell'intervento e all'ingresso di estranei al domicilio;il Consiglio Comunale impegna il Sindaco;a far sì che la Società della Salute stipuli accordi per prestazioni domiciliari di assistenza sociale, di base e infermieristica, in base a un protocollo definito che preveda fra l'altro:la presa in carico per ciascun anziano da parte di uno stesso operatore a garanzia di relazione rispetto del CCNL con assunzioni a tempo indeterminato;scheda settimanale delle prestazioni a cura dell'operatore e scheda di gradimento del paziente come strumenti di rapporto continuo tra il SAD e l'assistito.Anna NocentiniLeonardo PieriPierluigi OntanettiOrnella De Zordo