Piano integrato di salute, Livi (DS): «I consultori devono essere riqualificati»
Questo il testo dell'intervento della consigliera dei DS Claudia Livi che è anche componente della commissione per le politiche sociali e della salute:«Firenze ha scelto la sfida di operare per obiettivi di salute, in accordo con l'Organizzazione Mondiale di Sanita', che definisce salute l'insieme del benessere fisico, mentale e sociale.La valutazione, contenuta nel PIS, dell'importanza "strategica" delle politiche territoriali nella promozione della salute e' fortemente innovativa e a questo scopo, e proprio in questo momento politico, ne voglio sottolineare l'importanza.Se e' logico che i primi impegni del PIS siano rivolti alla popolazione anziana e ai disabili visti i dati del rapporto sulla salute , credo che in accordo con l'analisi dei bisogni di salute della citta', i prossimi passi non possano muoversi che verso una riqualificazione e potenziamento dei consultori familiari gia' presenti sul territorio, che sono miracolosamente sopravvisuti negli anni con scarso investimento di risorse e scarsi riconoscimenti professionali per chi vi opera.Il Consultorio familiare costituisce uno strumento centrale per attuare gli interventi previsti a tutela della salute della donna piu' globalmente intesa e considerata nell'arco dell'intera vita, nonche' a tutela della salute dell'eta' evolutiva e dell'adolescenza, e delle relazioni di coppia e familiari. Sono una delle poche realta' territoriali libere e gratuite, che operano a stretto contatto con la popolazione, e spesso in quartieri dove e' maggiore il disagio sociale, costituendone la prima offerta di salute. Fanno parte della storia delle donne, dalle donne voluti e organizzati in forma assolutamente originale ( multidisciplinarieta', non direttivita', visione di genere). E proprio oggi, che si assiste ad un violento tentativo di smantellare queste unita' operative in un certo modo "di frontiera", mi sembra interessante ricordare i dati del rapporto di salute: 1884 donne hanno seguito, nel 2004, i 146 gruppi di preparazione al parto organizzati dai consultori, e 683 donne si sono rivolte a queste strutture per il post-partum.Ben 7067 donne si sono fatte seguire per la gravidanza o vi hanno effettuato una visita ginecologica, e i test per la prevenzione oncologica fatti dalle ostetriche sono stati 11532; 1353 sono stati gli adolescenti. E voglio sottolineare che, a fronte delle 8430 visite, sono state effettuate 758 certificazioni per IVG ( = 9% delle visite), con buona pace di chi considera i consultori come distributori di certificazioni per IVG e sui quali ha appena autorizzato un'indagine inutile (perché esistono le relazioni annuali dell'istituto superiore di sanità, l'ultima delle quali firmata dallo stesso Storace) e mortificante per gli operatori che da sempre sono considerati di serie B rispetto all'ospedale.Giova ricordare qui che le regioni con un maggior numero di consultori per unita' di popolazione hanno presentato una piu' veloce riduzione del tasso di abortivita' rispetto alle regioni con un numero inferiore; e ancora, le regioni con maggiori percentuali di certificazioni rilasciate dai consultori hanno presentato una piu' veloce riduzione del tasso di abortivita' rispetto alle regioni con % inferiori. In Toscana il rapporto consultori/ popolazione e' dello 0.8 x 20.000 ( ottimale e' 1 consultorio ogni 20.000 residenti).E ancora: Firenze e' molto al di sotto del cosidetto "tasso di sostituzione", ma un contributo non indifferente ai tassi di natalità, anche toscani, viene dato dalle donne straniere ( il 72% delle quali e' in eta' feconda, contro il 32% delle residenti) le quali non devono rimanere escluse dalle tematiche e dalle attività del consultorio familiare o dalle campagne di informazione e di educazione alla salute. E se e' vero che negli ultimi anni si e' assistito ad un aumento delle IVG proprio a carico delle donne immigrate, ci sembra importantissimo sottolineare come il comportamento riproduttivo di queste donne si allinei a quello delle residenti dopo i primi due anni di permanenza stabile, ed e' il consultorio il punto fondamentale per l'offerta attiva di servizi a queste donne, che altrimenti rimarrebbero escluse.I consultori costituiscono il fulcro della offerta attiva per la promozione della salute: offerta attiva, nel senso che e' responsabilita' di chi opera "raggiungere" tutte le persone che si prevede di coinvolgere per poter raggiungere gli obiettivi di salute, nella consapevolezza che chi e' difficile da raggiungere( quasi sempre in condizioni di deprivazione sociale) e' anche chi e' a maggior rischio di andare incontro a eventi e condizioni di sofferenza.Pensiamo alle relative popolazioni bersaglio: donne e coppie nella realizzazione concreta del desiderio di maternità e genitorialità, adolescenti in via di formazione, donne di età compresa tra 25 e 65 anni. Le donne nella massima potenza della loro attività di cura e sostegno della famiglia e quindi veri e propri pilastri della società, e adolescenti nel massimo della potenza formativa e quindi a più alta resa di investimento. Soggetti forti (altro che deboli!) su cui l'approccio in questi termini può avere il massimo di efficacia, non solo per le persone coinvolte, ma anche per tutte quelle in relazione affettiva e sociale.Quindi offerta attiva di consulenza prematrimoniale, offerta attiva di consulenza in gravidanza. Offerta attiva dei corsi di preparazione alla nascita; offerta attiva di visite domiciliari o in consultorio dopo il parto; offerta attiva di corsi di educazione sessuale nelle scuole; offerta attiva di spazi adolescenti dentro e fuori i consultori; offerta attiva del Pap test e della mammografia, in un contesto di integrazione negoziata fra i servizi.Quanta opportunità, se la qualità comunicativa fosse buona, verrebbe data perché problematiche ancora in fase latente relative al disagio familiare delle donne, della coppia, delle/dei bambine/i, delle/degli adolescenti vengano ad essere proposte a interlocutrici/ori sensibili e rispettose/i e non stigmatizzanti! Quante occasioni di integrazione si verranno a porre; basti solo pensare, in occasione dell'offerta attiva del Pap test, all'offerta di counseling per la menopausa per le donne oltre i 45 anni, per la gravidanza programmata e/o per la procreazione consapevole per le donne in età feconda!Dobbiamo essere consapevoli che i consultori costituiscono un patrimonio unico da non disperdere: completare la rete sul territorio, assicurare organici completi, eliminare le condizioni di precarieta' e sviluppare la capacita' di programmazione, gestione e valutazione delle attivita' sono esigenze inderogabili per il rafforzamento dei consultori, strutture centrali nella tutela della salute della donna, della coppia e dei bambini, strutture che aderiscono completamente alla filosofia espressa dal Piano Integrato di salute».(fn)