Manifestazione davanti al consolato cinese dei giovani di AN, Donzelli e Zecchi: «Siano chiusi i "Laogai", veri e propri campi di concentramento»

«La Cina chiuda i "Laogai", veri e propri campi di concentramento». La richiesta è stata fatta dal consigliere di Alleanza Nazionale e presidente nazionale di Azione Universitaria Giovani Donzelli che questo pomeriggio, insieme ad una ventina di aderenti al movimento giovanile di destra, ha protestato davanti al consolato cinese in via della Robbia con uno striscione e distribuendo volantini.«I Laogai – hanno spiegato Donzelli e Cosimo Zecchi, il presidente provinciale di Azione Universitaria – costituiscono una fonte inesauribile di mano d'opera gratuita: più di 8 milioni di persone attualmente rinchiuse, costituiscono la popolazione di lavoratori forzati più vasta del mondo. È una detenzione che non prevede processo, non prevede imputazione, né, tantomeno, esame o riesame giudiziario o possibilità di confrontarsi con un giudice. La decisione di rinchiuderti è a totale discrezione del Partito Comunista. Sui Laogai vige il segreto di Stato, non è possibile sapere quanti siano precisamente i campi: si stima comunque che in questi anni siano state rinchiuse più di 60.000.000 di persone. Con una così vasta manodopera a costo zero, è facile creare prodotti con prezzi di mercato imbattibili».Al termine della protesta Giovanni Donzelli e Cosimo Zecchi sono stati ricevuti dal console cinese a Firenze."E' stato gentilissimo, ci ha pure offerto il thè – ha raccontato Donzelli- per quasi un'ora con modi di fare gentilissimi, ma determinati, ha cercato di convincerci sia che e' importante per l'ordine della società cinese cercare di rieducare al socialismo chi sbaglia, sia dell'importante ruolo svolto da Mao per la libertà della Cina e del Mondo. Non è riuscito a convincerci, nonostante il buonissimo thè». (fn)