Società della Salute, Massimo Pieri e Amato (FI): «Manca un organismo di garanzia»

«Manca un organismo di garanzia, ovvero un esaminatore imparziale e severo che possa esprimere giudizi non solo sul rendimento economico ma, soprattutto, sulla qualità dei servizi erogati». Per il capogruppo di Forza Italia Paolo Amato ed il consigliere Massimo Pieri «nella società della salute, così concepita, non esiste un apparato per verificare come sono stati soddisfatti i bisogni dei cittadini».«La società della salute – ha spiegato Pieri che è anche componente della giunta di questo consorzio pubblico in qualità di "osservatore" – è nata per gestire i servizi socio-sanitari. Fin dall'inizio ci siamo sempre schierati contro pur spiegando che avremmo seguito con attenzione il periodo di sperimentazione. Ora, dopo circa un anno e mezzo, siamo in grado di dare un giudizio più preciso».«Diamo atto al Comune, al direttore Focardi ed ai dirigenti della Società della Salute di essersi impegnati – ha sottolineato il consigliere di Forza Italia – ma non possiamo non constatare che l'integrazione non sta avvenendo. Per colpa soprattutto dell'azienda sanitaria che è restia a cedere parte dei suoi poteri. Quanto al cosiddetto "piano integrato di salute", se concordiamo nella scelta delle priorità per il 2006, anziani e disabili, notiamo che mancano o sono carenti alcune aree di intervento. Si parla di influenza aviaria ma non della lotta ai tumori, né delle malattie infettive, né degli infortuni sul lavoro o del recupero degli invalidi».«Ma – ha aggiunto Pieri – non si affronta neanche il disagio giovanile: nel Quartiere 3, ad esempio, questo è problema tanto grave come quello degli anziani. C'è poi da lavorare per creare dei filtri a monte per evitare il blocco delle struttura di pronto soccorso e permettere ai cittadini di poter contare su un servizio migliore. Ogni giorno il numero degli accessi al pronto soccorso degli ospedali fiorentini è molto alto ma la maggiore parte di questi sono classificati con "codici bianchi" o "azzurri". Si tratta, cioè, di problemi non gravi e facilmente risolvibili già a livello ambulatoriale ma che impegnano il personale infermieristico e medico con turni di dodici ore».«Quanto agli organismi di garanzia – hanno concluso Amato e Pieri – il nostro obiettivo non è quello di condividere la gestione della società della salute. Per questo c'è un apposita giunta Ma qui sono in ballo alcuni dei bisogni fondamentali dei cittadini e vogliamo che il consiglio comunale possa dire la sua sui risultati conseguiti dalla società della salute». (fn)