Varrasi e Valentino (Verdi): «Abolire i circhi equestri così come sono attualmente organizzati. E per ora Firenze segua l'esempio del Comune di Roma»
«Abolire i circhi equestri così come sono attualmente organizzati». E' quanto chiedono, in una mozione, il capogruppo dei Verdi Giovanni Varrasi e il consigliere Domenico Valentino, secondo i quali è «necessario tutelare le specie animali circensi in conformità ai nuovi principi etici della comunità».«La mozione hanno spiegato i due consiglieri è ispirata a un'ordinanza del sindaco di Roma, la 255 del 18 novembre 2004, in cui si indicano alcune caratteristiche minimali, ovvero spazi dei recinti per gli animali, ampiezza dei ricoveri, temperatura ambiente ecc., entro cui gli animali devono vivere.Abbiamo cercato il consenso dei capigruppo della maggioranza e dell'opposizione che siamo sicuri non ci mancherà. Ci riserviamo di organizzare come Verdi in tempi brevi un convegno che si ponga l'obiettivo di abolire le rappresentazioni circensi, così come sono concepite ed organizzate oggi, sostituendole con spettacoli volti alla conoscenza degli animali, delle loro caratteristiche, del loro modo naturale di esprimere l'essere e la libertà e centrati sulle abilità clownesche, acrobatiche, di forza, di destrezza e di bellezza degli umani».«Lo spettacolo del circo ha detto Varrasi ha affascinato generazioni di bambini e di adulti. In ogni caso le persone più sensibili provavano sentimenti contrastanti: da una parte il piacere di osservare il dominio e il controllo dell'uomo sull'animale, che per i bambini è poi la metafora del controllo razionale su quanto è misterioso e diverso dentro di loro, dall'altra la sensazione che tutto lo spettacolo si basasse in fondo sulla violenza esercitata nei confronti di esseri bellissimi e che facevano paura, provenienti da terre lontane, liberi e pieni di vita. Forse per questi motivi in realtà molti bambini, anche delle precedenti generazioni, non si sono mai veramente divertiti al circo».«Sono passati molti anni ha aggiunto il capogruppo dei Verdi la cultura dell'osservazione del nostro pianeta, delle piante, degli animali, è diventata patrimonio di milioni di persone. I documentari sul mondo animale affascinano sempre più persone, svolgendo un ruolo molteplice, spiegandoci in sostanza che facciamo tutti parte dello stesso pianeta, che l'uomo non può pretendere in nessun modo una sua centralità se non nel ruolo e nella responsabilità di chi concorre a tutelare tutta questa libertà e questa bellezza. Fino a qualche decennio fa il rapporto affettivo e di conoscenza tra i bambini, gli adulti e gli animali era mediato dai cartoni animati dove l'elefante Dumbo o il Re Leone ci facevano immedesimare in senso antropomorfico con questi animali. Ora abbiamo a disposizione film ad orientamento scientifico, bellissimi ed emozionanti, che ci introducono meravigliosamente nelle migrazioni transcontinentali delle anitre selvatiche o i lunghi viaggi dei pinguini alla ricerca della compagna per l'accoppiamento e lo sviluppo della specie».Secondo Varrasi «i circhi dunque, basati su valori sorpassati, perdono tutto il loro fascino e diventano spettacoli inquietanti e violenti, molto meno interessanti di un bel film sugli animali o, per i più fortunati, di un viaggio che possa permettere l'osservazione diretta di animali esotici. Ma anche l'osservazione del gattino di casa, del cane e di altri animali domestici, non è meno interessante. Dentro questo orizzonte in cui la nostra contrarietà ai circhi si fa più decisa e radicale». (fn)