"Luciano Bausi. Un cristiano nelle cose del mondo", il libro sul sindaco di Firenze nel decennale della sua morte

Fiorentino di nascita, assessore, sindaco, senatore e sottosegretario di stato.Questa la vita politica di Luciano Bausi lunga trent'anni.Il libro di Pier Francesco Listri, "Luciano Bausi. Un cristiano nelle cose del mondo" (edito da Polistampa), ripercorre non solo gli impegni nella Pubblica Amministrazione che lo hanno visto impegnato a Firenze e a Roma ma anche la sua vita personale e attraversare questi ricordi, è un'occasione per riproporre la storia e la vita di Firenze tra gli anni sessanta e novanta, con le figure di La Pira, don Facibeni e Dalla Costa.Il libro sarà presentato sabato prossimo alle 10,30 in occasione della giornata organizzata per ricordare la memoria di Luciano Bausi, nel decennale della sua scomparsa, avvenuta il 20 febbraio 1995. Alla cerimonia parteciperanno il sindaco Leonardo Domenici, gli onorevoli Mino Martinazzoli e Nicola Mancino.Saranno presenti anche i quattro figli di Luciano Bausi: Susanna, Letizia, Guido Giacomo e Ada."La figura di Luciano Bausi sarà ricordata anche nella toponomastica cittadina, perché è un sindaco che ha lasciato un segno nella sua città - ha assicurato l'assessore alle tradizione Eugenio Giani -, probabilmente con una strada intitolata nel quartiere di San Donato. Tra le tante cose fatte da Luciano Bausi, mi piace ricordare il gemellaggio con la città di Kyoto di cui da poco sono stati celebrati i 40 anni. E' stato un uomo concreto, incisivo, molto alla mano, con la volontà di arrivare al risultato".Luciano Bausi è stato assessore durante l'alluvione di Firenze, protagonista sia in quei giorni che durante la ricostruzione, nella complessa organizzazione degli aiuti e dei più immediati soccorsi per liberare la città dalle acque e dal fango.Stamani alla conferenza stampa di presentazione del libro e della giornata commemorativa, c'erano anche le figlie Susanna e Ada: "ci commuove - hanno detto - il ricordo che di lui c'è in questa città; è un modo per averlo ancora di più nel nostro cuore".Il libro biografico raccoglie anche le lettere scambiate con il sindaco Piero Bargellini: soprattutto testimonianze inedite da parte di alcuni tecnici che allora collaborarono con Bausi."Ma Bausi fu anche molto altro per Firenze e per l'Italia: come assessore, poi come sindaco – ha sottolineato l'autore del libro Pier Francesco Listri -. Più tardi e più volte come senatore della Repubblica e infine come sottosegretario al Ministero della Giustizia. Il libro è frutto di una minuziosa ricostruzione dei documenti del tempo, ignoti all'opinione pubblica e di oltre una ventina di lunghi incontri con personalità e amici che ne ricostruiscono la qualità e l'opera. Dall'ex ministro Lagorio all'allora segretario della DC Ivo Butini, dall'ex vicesindaco Giovanni Pallanti, al grande fiorentino Raffaello Torricelli, purtroppo scomparso nelle recenti settimane. Dall'onorevole Tina Anselmi agli onorevoli Mino Martinazzoli, ultimo segretario della DC all'onorevole Nicola Mancino, già presidente del Senato".Proprio gli onorevoli Martinazzoli e Mancino sabato saranno a Palazzo Vecchio per ricorderanno la figura e l'opera di Luciano Bausi."Bausi, che molti definiscono «l'ultimo dei grandi fiorentini» fu, nei suoi anni in Palazzo Vecchio, che vanno dal '67 al '74, il «sindaco delle cose», poiché sollevò Firenze dalla tragedia dell'alluvione e la predispose all'imminente modernità degli anni successivi – ha proseguito l'autore –. Come sindaco migliorò la condizione delle scuole, avviò e realizzò opere urbanistiche fondamentali, promosse la cultura, rianimò i sodalizi artistici, riaprì la Casa di Dante, transitò Firenze dall'alluvione alla rinascita".Altrettanto famosa la sua vita da senatore, ricordata anche con molte testimonianze nel libro.Le sue visite a Pianosa, dove riuscì a portare Madre Teresa di Calcutta e anche un concerto dell'orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, sono alcuni passaggi fondamentali.Cristiano di convinzione e di pratica, portò nella politica un accento particolare militando a fianco della Democrazia Cristiana."Dieci anni dopo la sua scomparsa, ricostruirne l'esperienza significa rileggere una fetta non secondaria della storia fiorentina e toscana e toccare con mano come la memoria di questo singolare politico e grande amministratore sia ancora vivissima fra gli amici e fra i toscani suscitando l'affettuoso rammarico che presenze di questo stampo si facciano sempre più rare" ha concluso Pier Francesco Listri. (uc)