Nocentini (Rifondazione): «E' gravissimo che Ataf disdetti gli accordi sindacali e ricorra al prefetto per garantirsi la gestione»

Questo il testo dell'intervento di Anna Nocentini, capogruppo di Rifondazione Comunista:«E' gravissimo che Ataf, unica azienda di servizi interamente pubblica, disdetti gli accordi sindacali e ricorra al Prefetto per garantirsi la gestioneAlla situazione di deficit di Ataf conosciuta da oltre un anno, si aggiunge oggi la drammaticità di ricorrere al Prefetto per denunciare una "situazione incandescente", lasciando intendere che la gravità delle condizioni finanziarie di Ataf dipende dal mancato accoglimento dell'accordo sindacale da parte dei lavoratori.E' gravissimo che Ataf, unica azienda di servizi interamente pubblica, disdetti gli accordi sindacali e ricorra al Prefetto per garantirsi la gestione;Avevamo già denunciato nel luglio 2004 che il debito è, e in parte non può che essere, strutturale, e che questo impegna i Comuni, e il Governo, a politiche dei trasporti urbani con urgenza.Avevamo anche sottolineato che, dovendo il Comune ripianare costantemente il deficit, tanto valeva averne la gestione diretta invece che attraverso una s.p.a., cosa che avrebbe messo il Consiglio Comunale in grado di dare indirizzi cogenti.Continuiamo a ritenere che il trasporto pubblico non possa non gravare sul Bilancio del Comune e che allo stesso tempo è responsabilità del Comune fare tutte le azioni che ne aumentino il fatturato, puntando decisamente sull'unica strada percorribile: l'aumento della velocità commerciale che significa far correre il trasporto pubblico in corsia protetta. Nessuna pubblicità sarebbe stata più convincente del poter accedere alla città, piena di cantieri, in 10 minuti, anche se in piedi, invece che in un'ora in macchina bloccati nel traffico.Per questo la costruzione delle busvie, da "male" da sopportare poteva e doveva diventare il volano per lo sviluppo delle linee veloci su gomma.Ma così non è stato. Questo è responsabilità dell'Amministrazione e non dei lavoratori.ed ha effetti diretti anche sul bilancio Ataf.Gli stessi lavoratori, oggi attaccati perché non accettano di essere coinvolti in un risanamento senza garanzie future, hanno più volte individuato l'aumento della velocità commerciale come l'elemento qualitativamente significativo del servizio e della sua espansione.L'Amministrazione Comunale, che subordina il ripiano del bilancio di Ataf all'accordo sindacale, la stessa Azienda che disdetta gli accordi sindacali, ha quantificato in 1milione e mezzo di euro il risparmio chiesto ai lavoratori: dica alla città quanto avrebbe guadagnato dalla creazione di un servizio efficiente e più ampio, quanti autisti avrebbe risparmiato offrendo un servizio migliore.Si preferisce seguire la via più facile, disdettare gli accordi, e mettersi al riparo dalla conflittualità sociale annunciandola al Prefetto, quasi a trasformarla in questione di ordine pubblico, piuttosto che dare certezze e garanzie alla legittima domanda: se quest'anno ci togliete 1 milione e mezzo cosa farete l'anno prossimo?I lavoratori di Ataf hanno la nostra solidarietà.I giudizi espressi in Consiglio dal Vicesindaco Matulli non possono essere in alcun modo attribuiti al nostro comportamento».(fn)