Nocentini, Targetti e Sgherri (Rifondazione): «Ritiro della direttiva Bolkestein, passata ieri alla commissione mercato interno dell'UE»

Questo è il testo del'intervento della capogruppo di Rifondazione Comunista Anna Nocentini, del capogruppo in Provincia Sandro Targetti e della capogruppo regionale Monica Sgherri:«Il Consiglio Comunale di Firenze e il Consiglio provinciale alcuni mesi fa hanno manifestato, con l'approvazione di due mozioni, la forte opposizione alla Direttiva Bolkestein, chiedendone una profonda modifica volta ad eliminare il principio del Paese d'origine e ad escludere da tale Direttiva l'ambito dei servizi di interesse pubblico.Recentemente una delegazione in rappresentanza di Consigli comunali e Provinciali, ha incontrato a Strasburgo Parlamentari italiani per esprimere la grave preoccupazione nel caso la Direttiva procedesse nel suo percorso. Gli Enti locali che la finanziaria già penalizza fortemente con la riduzione dei trasferimenti e dell'autonomia di spesa, saranno direttamente colpiti da questa Direttiva: il potere delle autorità locali, elette dai cittadini, viene individuato come un ostacolo che penalizza il mercato dei servizi e sarà limitato o addirittura azzerato, laddove un' amministrazione non potrà più riservare ad una determinata categoria di produttori una gara d'appalto( ad esempio la produzione di cibi biologici per le mense scolastiche) e l'affidamento di un servizio( per esempio la manutenzione del verde alle cooperative sociali) o stabilire requisiti per politiche di sostegno del proprio territorio (ad esempio l'assunzione, in caso di aggiudicazione di appalto, di lavoratori del territorio). Non si potranno più programmare quantità e qualità dei fornitori di servizi, ad esempio licenze, o accrediti per strutture sanitarie. Si spalancherebbero le porte a qualunque multinazionale, in grado di aggiudicarsi forniture di servizi ovunque, al massimo ribasso.La Direttiva è passata ieri dalla Commissione Mercato Interno della Unione Europea a Strasburgo e andrà a febbraio in seduta al Parlamento. Alcuni Paesi, come l'Austria e la Scandinavia, hanno assunto posizioni contrarie alla Direttiva.E' necessario che i Parlamentari dell'Unione siano compatti nel rigettare questa Direttiva e se ne assumano pubblico impegno.Chiediamo al Presidente dell'Anci, Domenici, come già richiesto dalla mozione del consiglio comunale di Firenze dello scorso febbraio, di promuovere con urgenza un'azione in tutti i Comuni italiani, a difesa dell'autonomia degli Enti Locali e per mantenere almeno le attuali garanzie nei soggetti erogatori di servizi».(fn)