Pettini, Rotondaro, Marzullo (Comunisti) e Baruzzi, Ricca, Malavolti, Alunni, Meucci e Matteuzzi (DS): «Togliere i simboli religiosi dai locali del Comune»
«Togliere i simboli religiosi dai locali del Comune». E' quanto chiedono i consiglieri Luca Pettini e Nicola Rotondaro e Lorenzo Marzullo (Comunisti Italiani), Daniele Baruzzi, Marco Ricca, Gregorio Malavolti, Gianni Alunni, Elisabetta Meucci e Lucia Matteuzzi (DS)«Ci è giunta oggi la risposta dell'assessore Siliani all'interrogazione che avevamo presentato lo scorso luglio hanno spiegato i nove consiglieri - sull'apposizione dei crocifissi nei locali dell'anagrafe. La risposta è molto articolata e approfondita, ma se ne ricavano alcuni prese di posizione chiare e nette, nonché basate sul diritto, che ci danno ragione su tutta la linea. In breve: dal punto di vista giuridico non esiste una norma che obblighi il Comune ad apporre simboli religiosi; i crocifissi sono stati apposti motu proprio dalla dirigente adducendo la propria competenza in merito agli arredi ed una richiesta da parte di alcuni dipendenti; la dirigente non era competente perché, ovviamente, il crocifisso non può essere considerato un mero elemento di arredo; l'assessore ritiene che "nei locali pubblici, nel rispetto del principio di laicità della pubblica amministrazione, dovrebbero essere privi di simboli religiosi o di altre icone che rappresentino istanze politico-culturali di parte" e propone al sindaco di procedere alla rimozione di simboli religiosi da locali di pubblica fruizione, sostituendoli con la foto del Presidente della Repubblica, come richiesto nell'interrogazione, o altri elementi che richiamino i comuni valori costituzionali».«Nel dichiarare la nostra completa soddisfazione per la risposta della giunta alla nostra interrogazione hanno concluso - chiediamo ora al sindaco di intervenire a tutela dell'imparzialità della pubblica amministrazione e del principio di laicità dello stato, per riparare alla forzatura compiuta dalla dirigente. Del resto, come dice solennemente la corte costituzionale nella sentenza 203/89: "il principio supremo della laicità dello Stato è uno dei profili della forma di stato delineata nella Costituzione" tanto che "implica non indifferenza dello Stato dinanzi alle religioni, ma garanzia dello Stato per la salvaguardia della libertà di religione in regime di pluralismo confessionale e culturale». (fn)