Ataf, De Zordo: «Azienda strategica per la città. No alla privatizzazione, si agisca piuttosto nel rispetto del bene comune e dei diritti dei lavoratori»

«Colpisce che dopo dieci anni di continuità politica e amministrativa a Palazzo Vecchio l'Ataf sia in queste condizioni disperate. Ed è sconcertante osservare come la giunta Domenici ambisca alla privatizzazione dell'Ataf e non cerchi altre soluzioni rispettose del bene comune per uscire dalla fallimentare gestione economica che ha portato a circa 10 milioni di euro il deficit dell'azienda». E' quanto ha dichiarato Ornella De Zordo, capogruppo di Unaltracittà/Unaltromondo.«Sia il piano industriale di risanamento proposto da Ataf che la vendita a privati dell'azienda – ha aggiunto Ornella e Zordo - rispondono a logiche economiche figlie del neoliberismo, considerato che hanno la grande prerogativa di colpire il diritto al lavoro dei dipendenti Ataf e il diritto ad un trasporto pubblico efficiente per i cittadini. Bene hanno fatto i lavoratori a bocciare il piano industriale, bene farebbero i fiorentini a chiedere conto della cattiva amministrazione dell'azienda in questi anni. In questa vicenda le responsabilità della giunta Domenici sono alte. In questo quadro drammatico per la mobilità pubblica è bene far notare come la stragrande maggioranza delle scelte compiute in questi anni da Palazzo Vecchio hanno favorito il trasporto privato su auto e non quello pubblico. Come spiegare altrimenti la costellazione di parcheggi, sotterranei e non, che sono stati costruiti negli ultimi anni nei pressi del centro storico? Basta applicarsi qualche decina di secondi per capire che sono una forte attrazione per il traffico privato verso i viali e il centro».«Questa grande operazione – ha concluso la capogruppo Unaltracittà/Unaltromondo - che avrà pure sostenuto l'economia delle aziende private incaricate della costruzione grazie al project financing, ha soprattutto fortemente penalizzato il trasporto pubblico. A poco serve la grande opera della tranvia, che seppur necessaria, deve essere accompagnata da politiche conseguenti per lo sviluppo del trasporto collettivo, l'unico possibile per abbattere gli agenti inquinanti presenti nell'atmosfera. Le potenzialità delle aziende di trasporto pubblico sono grandi in tutto il mondo all'unica condizione che se ne riconosca la loro azione strategica. Se ne prenda atto e si agisca di conseguenza nel rispetto del bene comune e non di interessi particolari. A tutto vantaggio dei lavoratori dell'Ataf e dei fiorentini». (fn)