Firenze Fiera, Amato e Toccafondi (FI): «Il sindaco prosegua nella sua richiesta di dimissioni del presidente Bianchi»

«Nella riunione del consiglio di amministrazione ancora una volta ha brillato, per silenzio e capacità di assentarsi, Luca Mantellassi, presidente della camera di commercio, che per ruolo istituzionale dovrebbe occuparsi della promozione della economia fiorentina ed al quale non possono non essere addebitate molte responsabilità relative al degrado di Firenze Fiera. Ma è anche vero che ogni sua presenza non fa notizia». E' quanto ha dichiarato il capogruppo di Forza Italia Paolo Amato.«Il cda ha confermato lo stato comatoso della società - ha aggiunto Amato – ora è necessario avviare una seria riflessione sull'opportunità di tenere in vita Firenze Fiera o sulla opportunità, da parte del Comune di Firenze, di continuare a parteciparvi come azionista. Ci sono due aspetti che ci preoccupano: quello economico-finanziario ed il conflitto tra soci ed amministratori. Quanto al primo aspetto ci sono quasi 6 milioni di euro di perdita di esercizio per il 2005. Della ricapitalizzazione se ne parlerà dopo il 16 dicembre, dopo la presentazione del piano industriale. Noi rifiutiamo il termine tecnico di ricapitalizzazione: in realtà si tratta di un risanamento del deficit. Vogliamo che si cominci a chiamare le cose con il loro vero nome: i ripianamenti dei buchi delle società partecipate non possono essere fatti passare per ricapitalizzazioni».«L'altro aspetto che ci preoccupa – ha proseguito il capogruppo di Forza Italia – è che non si era mai visto, in una società per azioni partecipata, un così palese conflitto tra soci e amministratori: quello di Firenze Fiera è un caso da manuale anche perché tale conflitto verte sugli emolumenti, sul piano di rilancio e sulle dimissioni del presidente Alberto Bianchi. Sul piano di rilancio, fondato sulle scelte dell'auditorium e del patner strategico c'è un indubbio ritardo del Comune di Firenze ma c'è anche un ritardo di Firenze Fiera dovuto agli errori gestionali dei suoi vertici, ovvero dell'ex amministratore delegato Marchini e del "sempre eterno" Bianchi. Questi ultimi hanno insistito sulla realizzazione dell'auditiorium a Villa Vittoria senza il permesso sovrintendenza ed hanno affidato l'incarico di progettazione alla società Hydea per 1,5 milioni di euro. Peraltro, su questo incarico il nuovo amministratore delegato Bruschini ha chiesto spiegazione ai legali per la procedura e l'entità ed ha proposto una transazione intorno a 800mila euro. Se le cifre sono queste vuol dire che l'eccessivo finanziamento del progetto è un errore imputabile oltre ai vertici societari. E tali errori pesano sul ritardo della questione auditorium».«Quanto alla scelta del partner strategico, che comunque ha bisogno di valutazioni economiche – ha rilevato Amato – il problema è che ad oggi il nuovo amministratore delegato non ha ancora il controllo di gestione della società, avendo trovato una situazione organizzativa, oltrechè finanziaria, disastrosa. Ci colpisce che da parte dei soci pubblici, come dei privati, non vi sia la doverosa consapevolezza della gravità della situazione di Firenze Fiera e dei danni arrecati alla società dalla precedente gestione. Forza Italia insiste nella sua richiesta di dimissioni del presidente Bianchi non per accanimento personale ma perché, insieme a Marchini, è il responsabile dello sfascio della società. Occorre affermare un principio di assunzione di responsabilità: se vogliamo mettere ordine e rilanciare Firenze Fiera, Bianchi deve dare dimissioni. Peraltro un socio importante come il Comune di Firenze, attraverso una lettera del sindaco Domenici, ha dichiarato essere venuto meno il rapporto fiduciario col Bianchi. Forza Italia perciò insiste nella richiesta delle sue dimissioni. Anche se, a sua difesa, si à mobilitata tutta Margherita. In questi giorni, tra l'altro, un suo difensore, il presidente della Provincia Matteo Renzi, ha dichiarato di non conoscere il nuovo amministratore delegato Bruschini. In compenso sappiamo però che conosceva molto bene il precedente amministratore delegato Marchini».Amato ed il vicecapogruppo di Forza Italia hanno presentato una mozione per chiedere la dimissioni del presidente di Firenze Fiera Alberto Bianchi.«Il sindaco di Firenze, Leonardo Domenici – scrivono Amato e Toccafondi - ha opportunamente avanzato la richiesta di dimissioni del presidente, affermando che la permanenza di quest'ultimo al vertice della società "porrebbe un serio problema al Comune di Firenze nella sua qualità di Socio di Firenze Fiera". Lo scorso 14 ottobre Domenici ha inviato una lettera a tutti i soci di Firenze Fiera per porre il problema "della permanenza del presidente ai vertici della società". Nella lettera Domenici ricorda anche che "ancora una volta, comportamenti e dichiarazioni del presidente creano difficoltà e imbarazzo al Comune" e lo stesso sindaco chiedeva ai soci di tener conto "della opportunità che il presidente ne tragga le dovute conseguenze", sottolineando che la sua permanenza avrebbe addirittura posto "un serio problema al Comune come socio di Firenze Fiera". Il 24 ottobre il sindaco ha affermato che "Firenze Fiera sta vivendo una fase preoccupante. Ed è opportuno che al vertice della società ci siano persone in grado di rappresentare pienamente una prospettiva diversa e di interpretarla in chiave futura", ribadendo di fatto la richiesta di dimissioni da parte del presidente».La mozione impegna il sindaco a «a proseguire sulla strada intrapresa con l'invio della lettera ai soci»; «a chiedere entro tempi brevi ai soci chiarezza rispetto alle parole e alle richieste del Comune di Firenze»; «ad attivare, qualora in tempi brevi non arrivino atti concreti da parte dei soci, le procedure di vendita delle quote azionarie di Firenze Fiera possedute dal Comune di Firenze e conseguentemente ritirare i propri rappresentanti dal consiglio di amministrazione». (fn)Questo il testo della mozione:DATA: 18 novembre 2005TIPOLOGIA: mozioneSOGGETTO PROPONENTE: Forza ItaliaOGGETTO: Firenze Fiera SpAIL SOTTOSCRITTO CONSIGLIERE COMUNALE• Ricordato che il Comune è socio di Firenze Fiera SpA per il 9,17% e che esprime due consiglieri nel consiglio di amministrazione, di cui uno è attualmente il consigliere delegato. Oltre al Comune i maggiori soci di Firenze Fiera sono la Regione Toscana (31,65%), la Camera di Commercio di Firenze (22,48%), la Provincia di Firenze (9,22%), il Comune di Prato (7,25%), la Banca Toscana (4,73%), la Camera di Commercio di Prato (4,56%), Cassa di Risparmio di Firenze (2,58%).• Rilevato che il Consiglio di Amministrazione di Firenze Fiera, nella sua ultima seduta, ha evidenziato lo stato in cui si trova la società, che ha previsto un disavanzo di 5,7milioni di euro;• Rilevato altresì come negli ultimi cinque a anni i bilanci della società siano stati sempre in deficit accumulando negli ultimi anni un deficit complessivo di oltre 11,5milioni di euro.• Rilevato anche che la società partecipata, su di un volume di affari pari a 14,5 milioni di euro, ha una perdita di almeno 5,7 milioni di euro ovvero oltre il doppio del costo del personale;• Rilevato che gli eventi congressuali sono diminuiti, nel solo ultimo anno, del 36%, e che le fiere non crescono;• Considerato che in un'intervista rilasciata al quotidiano "L'Unità", il 16 ottobre 2005, l'attuale Amministratore delegato afferma che " i conti in rosso sono il frutto di un lento degradare"; che ha "trovato un'azienda poco organizzata e mal gestita"; che non riesce a capire come "il vecchio Amministratore delegato avesse tutti quei poteri"; e che nella gestione di Firenze Fiera "sarebbe servita una maggiore attenzione";• Letto il patto parasociale sottoscritto dai soci di Firenze Fiera SpA a luglio 2005 che aveva come punti fondamentali il rilancio dell'attività della società, nuove strategie innovative e nuove alleanze; punti a cui poi si è aggiunto il risanamento di carattere finanziario, più gravoso del previsto e di cui allora non avevamo il livello di consapevolezza di oggi.• Considerato che il Sindaco di Firenze, Leonardo Domenici, ha opportunamente avanzato la richiesta di dimissioni del Presidente, affermando che la permanenza di quest'ultimo al vertice della Spa "porrebbe un serio problema al Comune di Firenze nella sua qualità di Socio di Firenze Fiera".• Considerato che il 14 ottobre il sindaco Leonardo Domenici ha inviato una lettera a tutti i soci di Firenze Fiera SpA per porre il problema "della permanenza del presidente ai vertici della società". Nella lettera Domenici ricorda anche che "ancora una volta, comportamenti e dichiarazioni del presidente creano difficoltà e imbarazzo al Comune" e lo stesso sindaco chiedeva ai soci di tener conto "della opportunità che il presidente ne tragga le dovute conseguenze", sottolineando che la sua permanenza avrebbe addirittura posto "un serio problema al Comune come socio di Firenze Fiera SpA".• Dato che il 24 ottobre il Sindaco ha affermato che "Firenze Fiera sta vivendo una fase preoccupante. Ed è opportuno che al vertice della società ci siano persone in grado di rappresentare pienamente una prospettiva diversa e di interpretarla in chiave futura", ribadendo di fatto la richiesta di dimissioni da parte del Presidente.• Dato che lo stesso 24 ottobre il Sindaco di Firenze riferì di aver parlato della problematica con il presidente della Regione Martini e sottolineo "una convergenza di vedute".Impegna il Sindaco• A proseguire sulla strada intrapresa con l'invio della lettera ai soci.• A chiedere entro tempi brevi ai soci chiarezza rispetto alle parole e alle richieste del Comune di Firenze.• Ad attivare, qualora in tempi brevi non arrivino atti concreti da parte dei soci, le procedure di vendita delle quote azionarie di Firenze Fiera SpA possedute dal Comune di Firenze e conseguentemente ritirare i propri rappresentanti dal consiglio di amministrazione.Gabriele Toccafondi