Leggere per non dimenticare, domani appuntamento con il libro "I ragazzi dell'Axé , l'educazione dei meninos de rua'. Partecipa Fernanda Pivano
L'educazione dei meninos de rua', i ragazzi di strada che in Brasile sono milioni e che sopravvivono ogni giorno nella più assoluta marginalità. Di questo tema tanto attuale e delicato se ne occupa il libro "I ragazzi dell'Axé, l'educazione dei meninos de rua', un'esperienza pedagogica in Brasile" (Fabula 2004)che verrà presentato domani (17,30 Biblioteca comunale via S. Egidio 21) a Leggere per non dimenticare il ciclo di incontri curato da Anna Benedetti e organizzato insieme all'assessorato alla cultura del Comune. All'incontro sarà presente, oltre all'assessore alla cultura Simone Siliani e Anna benedetti, il fondatore e presidente del progetto Axé Cesare de Florio la Rocca, il presidente di Axè Italia Guido Clemente e Mario Primicerio.La conversazione di domani avrà anche come protagonista principale Fernanda Pivano che commenterà un filmato sul tema.Il progetto Axé, fondato nel 1990 dall' avvocato fiorentino Cesare de Florio La Rocca che vive e lavora in Brasile da quasi quarant'anni, è un modello innovativo e rivoluzionario rispetto alla consueta dimensione assistenziale nei confronti dei bambini in situazione di estrema povertà, ai quali è preclusa una normale vita sociale. Non si tratta di una proposta politico-pedagogica di accoglienza, ma di una concreta azione in difesa dei diritti dell'infanzia realizzando premesse di formazione etica e culturale, sia di giovani in situazioni di rischio, che di operatori sociali. Nella religione brasiliana del Candomblé di Bahia, la parola Axé significa principio vitale, energia creatrice che fluisce negli esseri della natura e permette il pieno sviluppo di tutto l'universo. A questa parola si è ispirato il progetto per rendere omaggio alla religiosità brasiliana, ma sopratutto per affermare che i bambini sono l'energia più preziosa di un Paese. Il libro, che è l'edizione italiana di Plantando Axé, fornisce un quadro di estremo interesse, anche per le potenzialità di applicazione in contesti diversi. Il presupposto essenziale è la conquista, da parte dei meninos da rua, della consapevolezza di potersi costruire una nuova vita, attraverso la valorizzazione delle proprie qualità e vocazioni. E' un percorso difficile, basato sul rapporto di fiducia che l'educatore di strada deve stabilire con i ragazzi per liberare le loro energie, non solo finalizzandole alla mera sopravvivenza in un mondo ostile e indifferente, ma indirizzandole alla conquista della bellezza, dell' arte e della cultura: il canto, la danza, le arti figurative e la moda diventano così formazione e professionalità.(lb)