In Palazzo Vecchio si è parlato della situazione del carcere di Sollicciano. I detenuti annunciano altre clamorose forme di protesta
La situazione nel carcere di Sollicciano è grave e preoccupante. La direzione del penitenziario e l'amministrazione comunale stanno facendo tutto quello che è in loro potere ma non basta. E per questo sono in arrivo altre clamorose, ma pacifiche, forme di protesta. Come la nomina, da parte di tutti i detenuti di un unico difensore di fiducia, decisione che rischia di bloccare centinaia di processi. E' quanto ha annunciato un componente della commissione detenuti dell'istituto di pena fiorentino che questo pomeriggio, in Palazzo Vecchio, è intervenuto durante la presentazione del volume "Del carcere" numero speciale della rivista "La Nuova Città" che contiene gli atti del convegno del 3-4 dicembre dello scorso anno. All'iniziativa erano presenti il presidente del consiglio comunale Eros Cruccolini, Franco Corleone, garante diritti detenuti del Comune e Alessandro Margara, presidente della Fondazione Michelucci.«La forma di protesta ipotizzata ha spiegato un penalista che ha partecipato al dibattito, l'avvocato Francesco Del Pasqua in Italia non è mai stata attuata. Se così fosse l'unico difensore di fiducia di mille detenuti sarebbe materialmente impossibilitato a seguire tutti i dibattimenti dei suoi assistiti. E il suo legittimo impedimento farebbe saltare centinaia di procedimenti determinando una stasi processuale».Lo scorso 1 novembre, per protestare contro il sovraffollamento e le condizioni di vita all'interno del carcere di Sollicciano, i detenuti hanno battuto per un'ora contro i ferri delle sbarre e delle porte delle celle. La protesta, che prevedeva anche lo sciopero dell'aria, ovvero il rifiuto di passeggiare fuori dalla celle, è stata attuata tutte le sere fino a al 4 novembre: quel giorno davanti al penitenziario c'è stata anche una manifestazione con presidio. I detenuti volevano così denunciare l'abuso della carcerazione preventiva, il sovraffollamento (950 detenuti in un carcere costruito per 460), le condizioni igieniche, la negazione del diritto alla salute (attesa di mesi per una visita specialistica), la mancanza di farmaci essenziali e del lavoro interno e la non applicazione del regolamento penitenziario del 2000 per dire no all' emergenza sovraffollamento. Ma anche la precarietà in cui versano le carceri italiane e ai prossimi provvedimenti di legge, come la ex Cirielli, che - dicono i detenuti peggiorerebbe una situazione già grave e insostenibile.Da parte sua Franco Corleone ha annunciato che si sta sbloccando la vicenda che riguarda la ultimazione del "Giardino degli Incontri", una struttura pensata quasi 15 anni fa dall'architetto Giovanni Michelucci all'interno del carcere di Sollicciano per ospitare le visite ai detenuti ma anche per organizzare spettacoli teatrali ed attività aperte ai non detenuti. «Aspettiamo che la Camera dei Deputati concluda l'esame ed approvi l'istituzione della figura garante nazionale dei detenuti ha aggiunto Corleone siamo invece molto preoccupati degli effetti della ex Cirielli che aggraverà le pene per i cosiddetti "recidivi", ovvero per i tossicodipendenti, che rappresentano la parte maggiore della popolazione carceraria».«Con l'impegno della direzione del carcere e del Comune ha sottolineato il presidente del consiglio comunale Eros Cruccolini sono stati raggiunti risultati prima impensabili. Intanto la Regione si è impegnata ad accelerare l'iter di approvazione della legge sulla sanità, per garantire uguale assistenza e cura a tutti indistintamente, detenuti o no, secondo il dettato costituzionale che tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo: arriverà in consiglio regionale il 23 novembre prossimo. A Livorno il Comune ha nominato il garante dei diritti dei detenuti e il consiglio comunale ha tenuto una seduta proprio nel penitenziario. Incontrando il sindaco di Bologna Cofferati, al quale ho regalato una bici rimessa a nuovo nell'officina di Sollicciano, abbiamo stabilito di far incontrare di due garanti ed i due consigli comunali. Certo, molto resta ancora da fare ma ciò sarà possibile se faremo gioco di squadra». (fn)