«Meno soldi per le spese militari, maggiori fondi per i contributi affitto», ordine del giorno approvato dalla maggioranza, Rifondazione e Unaltracittà/Unaltromondo

Un ordine del giorno che impegna il sindaco a «promuovere ogni iniziativa istituzionale, anche in qualità di presidente dell'ANCI, presso il Governo affinché diminuiscano le spese per progetti e investimenti militari nella finanziaria 2006» è stata presentata da Rifondazione Comunista, Unaltracittà/Unaltromondo e dalla maggioranza di centrosinistra. Il documento, approvato questo pomeriggio dal consiglio comunale, chiede anche «che le risorse così determinate siano destinate a progetti di cooperazione internazionale, allo stato sociale e agli enti locali pesantemente colpiti dai tagli decisi dal Governo Berlusconi».«Negli ultimi 10 anni – si legge nell'ordine del giorno – lo Stato italiano ha speso mediamente intorno al 2% del proprio prodotto interno lordo per le spese militari, riferite al funzionamento di Esercito, Marina e Aeronautica. A questa già elevata percentuale di spesa si devono aggiungere: le missioni internazionali che fanno lievitare le percentuali a 7.3 per la missione in Kosovo e a 8.4 per le missioni in Afghanistan e in Iraq; le spese per lo sviluppo degli armamenti; i finanziamenti per progetti "dual use", ossia progetti a metà fra uso civile e militare. L'Italia mantiene il 7° posto mondiale per le spese in armamenti che ammontano a ben 27.8 miliardi di dollari».«Nella finanziaria 2006 – prosegue il documento - è previsto un bilancio del Ministero della Difesa che ammonta a 19.499 milioni di euro, con un incremento di ben 477.8 milioni di euro, pari al 2.5% del pil, e un assegno di 1 miliardo di euro per la missione "Nuova Babilonia" che va a sommarsi ad un aumento medio del 4.8% dei 4 anni precedenti. Inoltre lo Stato italiano versa nelle casse degli Stati Uniti il 37% delle spese di mantenimento delle basi USA sul suo territorio, secondo, in Europa soltanto alla Germania che contribuisce con il 27% e che queste spese rimarrebbero anche dopo un eventuale smantellamento delle basi stesse come indennizzo degli investimenti».«Invece – si conclude – si sono drasticamente tagliati gli "stanziamenti aggiuntivi per l'aiuto pubblico allo sviluppo" previsto dalla finanziaria 2006 che riduce ancor di più la possibilità di promuovere iniziative di cooperazione internazionale e di pace, tanto che l'Italia ricopre l'ultimo posto della classifica dei donatori OCSE-DAC».Un altro ordine del giorno, presentato da Rifondazione Comunista, Unaltracittà/unaltromondo, invita il sindaco, anche in qualità di presidente dell'Anci, «a chiedere la modifica dell'articolo 44 del disegno di legge della finanziaria nel senso dio attribuire l'intera quota del "fondo famiglia e solidarietà" a rispondere al bisogno primario della casa a partire dal rifinanziamento del contributo sugli affitti per le famiglie meno abbienti».«Nel 2004, a Firenze – è stato ricordato – il 34% dell'esecuzione degli sfratti è avvenuta per morosità e che in conseguenza di tale motivazione le famiglie non possono essere inserite nella graduatorie dell'"edilizia residenziale pubblica". Nella finanziaria è previsto l'intervento definito "fondo famiglia e solidarietà" di 1.140 milioni di euro, di cui, da notizie di stampa, solo 100 milioni sarebbero destinati alla casa». (fn)