Finanziaria 2006, Checcucci (AN): «Non esistono spese incomprimibili, anche il Comune dimostri che si può risparmiare»

«La strumentalizzazione del contenimento delle spese che complessivamente la finanziaria chiede a tutti i livelli istituzionali, a cominciare dai costi dello Stato e dalla politica, da parte dell'Anci dimostra siamo ormai alla campagna elettorale». E' quanto sostiene la consigliera di Alleanza Nazionale Gaia Checcucci.«Invece della polemica fine a se stessa e del terrorismo fatto sui presunti tagli alla spesa sociale, quando invece il welfare non è toccato – ha aggiunto l'esponente del centrodestra – sarebbe stato più serio e credibile avere, insieme alla critiche, l'indicazione delle possibili riduzioni di spese. Si è invece preferito dichiarare "incomprimibile" tutto ciò che riguarda il Comune: chi ci dice che, attraverso un serio piano dei servizi il Comune, non sarebbe in grado di risparmiare?La vicenda del parcheggio sotterraneo alla Fortezza Da Basso e le variazioni di bilancio necessarie per recuperare i soldi necessari a realizzarle dimostrano che se si vuole la spesa può essere, e con successo, ridotta. Quanto ci è costata la pista ciclabile del viale Europa, fatta e disfatta più volte? Qual è la convenienza effettiva in termini economici di rinunciare ad avere più proposte e più offerte nell'ambito dei servizi pubblici e ricorrere all' "atto di fede" per assegnare le gestioni di questi ultimi? Non si tratta solo di domande retoriche ma di piccoli interventi che, se sommati, possono fare la differenza».«La rappresentazione idilliaca di Comuni "virtuosi" per definizione – ha proseguito Gaia Checcucci - e di spese tutte incomprimibile perché "spese di civiltà" si scontra con gli sprechi che anche nel Comune di Firenze esistono. L'amministrazione si lamenta per i tagli imposti dalla finanziaria, però si dimentica che, ad esempio, dal 2001-2005, solo il Ministeri dell'Ambiente e solo nel settore tutela delle acque ha dato in Regione Toscana da gestire, insieme ai Comuni, 104 milioni di euro. Infine i costi della politica: la maggioranza ha respinto, in commissione bilancio, la nostra mozione per un taglio del 10% della spesa complessiva per il funzionamento della struttura politico-amministrativa del Comune e delle retribuzioni di tutte le consulenze e di tutti gli incarichi attribuiti a qualunque titolo a figure esterne all'amministrazione. Il centrosinistra si trincera dietro la presunta inconsistenza di questo risparmio rispetto al bilancio complessivo del Comune quando, invece, oltre che un segnale preciso ai cittadini la somma di questa decurtazione può essere il primo, fondamentale segnale di una inversione di rotta». (fn)