La carovana antimafia in Palazzo Vecchio, il sindaco Domenici: "Un impegno comune per un problema che ci riguarda tutti"

"Iniziative come quella di oggi sono molto importanti. E lo sono anche qui, a Firenze e in Toscana: non solo perchè nessuno è immune dalla infiltrazioni della criminalità organizzata, ma perchè si tratta di un problema nazionale, che non finisce nelle regioni del Mezzogiorno ma che ci riguarda tutti, e che riusciremo a sconfiggere solo se lo affronteremo garantendo coesione, solidarietà, prospettive di sviluppo e crescita equilibrata". Sono le parole del sindaco Leonardo Domenici, che oggi ha aperto in Palazzo Vecchio la manifestazione "L'etica della legalità: il dovere delle regole", organizzata nel quadro delle iniziative della Carovana antimafia 2005, presenti il segretario della Cgil Guglielmo Epifani, il presidente dell'Arci Paolo Beni, il magistrato Silvia Della Monica e Rita Borsellino, sorella di Paolo e presidente onorario dell'Associazione Libera.In un Salone dei Cinquecento gremito di studenti, Domenici ha ricordato come "negli ultimi tempi sembrava ci fosse stato un calo di attenzione, se non di tensione, verso il problema mafia: ma come sempre sono stati i fatti a riportarci alla realtà, con l'attentato che ha ucciso il vicepresidente della regione Calabria Francesco Fortugno. Un atto grave e odioso, che ha dimostrato come in certe aree del paese le amministrazioni locali siano in prima linea contro la mafia". "E' importante capire la gravità e la densità del problema, e mantenere viva l'attenzione delle istituzioni e dell'opinione pubblica. Voglio ricordare che nel Mezzogiorno ci sono sindaci che non usano l'auto blu, ma che invece spesso si vedono distruggere la propria auto come atto di intimidazione, e che però non si arrendono; come non si arrendono i primi cittadini di Locri e Cosenza, che oggi proprio a Locri hanno organizzato una manifestazione per la legalità a cui è presente anche il Gonfalone della città di Firenze". Domenici ha sottolineato l'esperienza dei giovani toscani nei campi di lavoro nelle terre confiscate alla mafia a Corleone e Canicattì, ed ha poi voluto ricordare la figura di Antonino Caponnetto, un fiorentino che ha dedicato la sua vita all'impegno per l'affermazione dei principi della legalità. "Perché solo applicando questi principi – ha aggiunto – si possono creare i presupposti per poter vivere meglio nelle nostre città. E la lotta per affermare questi principi avrà più forza, se riusciremo a dare una prospettiva diversa e una nuova fiducia ai giovani, soprattutto nelle regioni dove è più forte il problema della disoccupazione, come la Calabria. Laddove non si riesce a garantire una crescita equilibrata, per la criminalità organizzata è più facile attecchire e ottenere consenso". "Per questo – ha proseguito Domenici – è importante non sottrarre agli enti locali risorse per lo sviluppo e per fronteggiare i fenomeni di marginalità sociale e di espulsione dalla società dei più deboli e dei giovani". "Questa giornata è importante - ha concluso il sindaco - ed è importante qui la partecipazione degli studenti, delle forze dell'ordine, del sindacato, del volontariato: perché solo con la presenza, con l'impegno, con la solidarietà di tutti potremo costruire un futuro ed una prospettiva migliore".Al termine della manifestazione il sindaco Domenici ha premiato con una targa la vedova di Nicola Calipari, la "tata" dei figli del generale Dalla Chiesa, la vedova di Gabriele Chelazzi e la vedova di Antonino Caponnetto. (ag)(ag)