"Tappeti di Fede, Tappeti di Guerra, inaugurata a Firenze la mostra sui tappeti afgani dell'invasione sovietica del decennio 1979 -1989
L'avanzata della guerra, il posizionamento dei carrarmati, gli elicotteri che atterrano carichi di esplosivi, le granate che piovono dal cielo. Come una guerra è riuscita a cambiare in breve tempo ciò che la tradizione tessile afgana conservava da millenni. E' tutto intessuto nelle trame dei tappeti che da oggi sono in mostra presso i saloni del Museo di Storia Naturale in Borgo degli Albizi 28. L'esposizione "Tappeti di fede, tappeti di guerra"organizzata dall'assessorato alla cultura del Comune e curata da Marco Parri e Luca Faccenda dell'associazione National Gallery (Associazione Culturale Internazionale no profit) è una raccolta di 41 tappeti afgani tessuti in patria o negli stati limitrofi della Persia e del Pakistan dalle comunità di profughi, che raffigurano tutto l'orrore di una guerra di invasione, attraverso la minuta descrizione delle armi e degli strumenti di guerra sovietici.Migliaia di anni occorrono perché l'iconografia tradizionale rappresentata nel tessile centro asiatico subisca impercettibili modificazioni; pochi mesi di invasione sovietica e questo linguaggio è cambiato radicalmente rappresentando attraverso le armi uno stato emotivo di allarme e di vigile difesa."Questa mostra ha spiegato l'assessore alla cultura Simone Siliani., è davvero un "unicum" di questo genere. Su questi tappeti è scritta la storia dell'Afghanistan, atavica eppure tragicamente moderna, vasta, minima e complessa. Come gli antichi codici minati della tradizione europea, essi testimoniano nei nodi e nei colori una storia e un tempo che si dilatano, ma le immagini di guerra rappresentano l'aggressione di una malintesa modernità che brucia il tempo e resetta l'orologio della storia"Così pur conservando i rapporti metrici , le lane naturali e i colori vegetali, agli animali stilizzati e alle geometriche stelle del Daghestan, sono stati sostituiti i Kalashnikov e i carri armati configurando una nuova tipologia di tappeto-preghiera tessuto per esorcizzare la morte in guerra dei mujahidin partigiani difensori della patria."Guardo questa raccolta di tappeti di guerra afgani ha scritto Adriano Sofri della prefazione del catalogo della mostra-, con un sentimento misto di ammirazione e di ripugnanza. Mirabile è la loro bellezza, erede di una bellezza antica e prima del decennio 1979 1989 illesa dagli aggiornamenti di una cronaca tragica".La mostra dura fino al 4 dicembre 2005 (10,00-13,00/15,00-19,00 lunedì chiuso, ingresso: 4euro, 2euro il ridotto) e offre un panorama completo dei rari tappeti tessuti durante i dieci anni dell'invasione sovietica dell'Afghanistan e mostra, altresì, alcuni tappeti di iconografia simile tessuti in tempi recenti per soddisfare i collezionisti ormai innumerevoli di questo genere di manufatto divenuto un cult.La mostra è stata resa possibile anche grazie al contributo di Trevi Trust Events & Arts U.K., La Fondiaria-Sai, Doney.Il catalogo è di National Gallery Editing, Firenze (pagg. 116, . 35,00).Le immagini sono scaricabili dal sito http://www.nationalgalleryfirenze.info(lb)