Visita a Ningbo. Gori e Razzanelli: "Bilancio positivo. In Cina ricercano un turismo di qualità e c'è spazio per le imprese fiorentine"

"Una visita intensa ed impegnativa ricca di risultati e soddisfazione. Bisogna portare l'immagine di Firenze a Ningbo: ce lo chiedono gli stessi amministratori. Con questo viaggio abbiamo dato attuazione a due anni di lavoro, cercando di creare un ponte tra le due città. Per il prossimo anno, ci hanno chiesto di organizzare una settimana di eventi per promuovere Firenze, in concomitanza della decima edizione del Fashion Festival di Ningbo".È il commento dell'assessore alle attività produttive ed al turismo Silvano Gori e del presidente dell'associazione Italia-Cina, nonché capogruppo UDC in consiglio comunale, Mario Razzanelli che stamani hanno tracciato un bilancio del viaggio della delegazione fiorentina a Ningbo, nella provincia dello Zhejiang. Il viaggio si è svolto dal 18 al 22 ottobre, per stabilire i contenuti del protocollo d'intesa firmato un anno fa dall'assessore Gori e dal sindaco di Ningbo Yu Hongyi, quando venne per la prima volta a Firenze una delegazione da Ningbo, una delle città più importanti della Cina: il secondo porto del Paese, il quinto di tutto il mondo. Si estende su un territorio grande quasi quanto la Toscana, conta 7 milioni e 600.000 abitanti e l'intera provincia dello Zhejiang quasi 50 milioni. Ningbo ha 8850 imprese straniere con un investimento annuo di 37 milioni e mezzo di dollari e chi apre un'attività imprenditoriale, per i primi 5 anni non paga le tasse. Il costo del terreno è di 18 euro al metro quadro. Il loro PIL è uno dei più alti della Cina: è infatti cresciuto del 6,6% rispetto al 2004. Il settore tessile e l'abbigliamento sono quelli più importanti. Particolarmente alta è l'innovazione tecnologica."La Cina deve sfatare delle leggende. Le città che abbiamo visitato sono particolarmente ricche e produttive – ha commentato l'assessore Gori –. Nel settore dell'economia, non vogliono aziende inquinanti. Per quello che riguarda il turismo, sarà particolarmente difficile poiché a parte Marco Polo e Venezia non conoscono quasi nulla del nostro Paese. Bisognerà studiare delle offerte vantaggiose per condurli a Firenze, sarà necessario lavorare con i nostri imprenditori anche sul versante dell'accoglienza alberghiera e della ristorazione. Ad esempio, in questi territori sono abituati a pranzare anche con 30-40 pietanze da assaggiare e non concepiscono la nostra tradizione culinaria che propone, di solito, 3-4 piatti"."Ningbo, collegata a Shanghai, sarà il nuovo «ombelico dell'economia» di tutto il Paese ed è importante, per la città di Firenze, essere presenti – ha sottolineato Mario Razzanelli – e la settimana di eventi che speriamo di organizzare il prossimo anno, rappresenta un'occasione da non perdere. Occorre tessere rapporti con le imprese fiorentine, creare una serie di eventi da proporre a Ningbo, coinvolgendo albergatori, imprenditori, operatori del turismo, ristoratori".Durante la visita la delegazione fiorentina ha consegnato al vice sindaco Shen Jian la riproduzione di una mappa del 1576 di una zona della Cina custodita nella Sala delle Mappe del Museo di Palazzo Vecchio, nella quale, l'unica città indicata, è proprio Ningbo, a sottolineare che i rapporti commercianti tra Firenze e Ningbo risalgono, addirittura, ad oltre 5 secoli fa."Il turismo a cui ambiscono queste città – ha concluso l'assessore Gori – è di qualità medio-alta e particolarmente evoluto. Ricercano il gioco, quindi i casinò, e la cura del corpo (beauty farm, terme). Hanno una scuola di moda, simile al nostro Polimoda, dove, però, ci sono 11.000 studenti. Vorremmo portarne qualcuno a Firenze per un master al Polimoda ma per riuscirci abbiamo bisogno dell'aiuto di qualche impresa". (uc)