Digiuno contro i tagli alla cultura, Amato: «Le ridotte disponibilità di Stato ed enti locali obbligano a non affidarsi solo al mecenatismo pubblico»

Questo il testo dell'intervento di Paolo Amato, capogruppo di Forza Italia:«Claudio Fantoni, corista del Maggio Musicale, sta facendo lo sciopero della fame per protestare contro i tagli della Finanziaria al mondo della cultura. Ora, si può certo auspicare – come fa del resto anche il Ministro Buttiglione – un ridimensionamento di tali tagli. Ma resta il problema del rapporto tra finanza pubblica e cultura. Perché è un fatto (né di destra né di sinistra) che le sempre più ridotte disponibilità finanziarie dello Stato e degli enti locali obbligano ed obbligheranno le politiche culturali a non affidarsi unicamente al mecenatismo pubblico, ma a cercare invece nuove fonti di finanziamento. Dato che parlare di autofinanziamento appare alquanto utopistico. Specie nel caso del Maggio Musicale, i cui incassi da botteghino rappresentano appena l'8% delle entrate in bilancio. Ma al Fantoni tutto ciò probabilmente non interessa. D'altronde non mi risulta che egli abbia mai digiunato per protestare contro la cattiva gestione del Teatro Comunale, che tanti danari pubblici ha bruciato sull'altare dell'incompetenza.Pare però che allo sciopero della fame, intrapreso dal Fantoni, intendano ora partecipare anche alcuni personaggi della politica e della cosiddetta cultura. Costoro vi parteciperebbero attuando una "staffetta del digiuno". Per carità, in politica s'è visto fare di tutto e di più: ma che vuol dire una staffetta del digiuno? Che ognuno di loro fa uno sciopero della fame per poco tempo, per poi passare la mano ad altri? E questo frazionato e limitato tempo di digiuno da quanti giorni è composto? Lo chiedo non per far polemica, ma perché ricordo che, non molto tempo fa, il Presidente del Consiglio Comunale Eros Cruccolini (il quale, com'è noto, è persona schiva e riservata) annunciò in pompa magna alla stampa un suo personale sciopero della fame, per qualche nobile causa buonista che non mi sovviene. Solo che poi lo sciopero della fame di Cruccolini si rivelò essere il digiuno di un giorno solo. Ed un giorno solo di digiuno è cosa che anche i bambini fanno quando vengono purgati dalle loro madri. Basta intendersi, insomma.Ma passiamo in rassegna alcuni nomi dei partecipanti alla staffetta del digiuno. Vi troviamo: Simone Siliani, il più improbabile Assessore alla Cultura che Firenze abbia mai avuto; uno che, quando il Sindaco Domenici taglia i fondi per la cultura ad ogni nuovo bilancio comunale, minaccia dimissioni senza mai darle.Gianni Tangucci, direttore artistico del Teatro Comunale, che per svolgere la sua funzione ha bisogno della consulenza di Cesare Mazzonis. Peccato che la loro condominiale conduzione artistica abbia programmato spettacoli senza la necessaria copertura finanziaria, contribuendo non poco all'esplosivo deficit del Teatro.Mauro Pagani, un musicista che, per incarichi professionali e di collaborazione avuti dal 2000 al 2005, ha percepito dal Comune un compenso di 270.000 euro.E, dulcis in fundo, Cristina Bevilacqua, incredibile Assessore alla partecipazione e agli stili di vita. Per la verità non so bene cosa c'entri costei con la cultura, ma so che dal 1997 al 2004 è stata sempre consulente del Comune – per l'esoterica materia degli "spazi e tempi" – intascando complessivamente un compenso di 214.694 euro (qualcosa come più di 400 milioni di vecchie lire in sette anni); e che dal 2004 ad oggi, essendo diventata Assessore, ha già speso oltre 200.000 euro in consulenze.Chissà, forse per alcuni di questi l'attuale digiuno obbedisce semplicemente alla legge del contrappasso.In ogni caso tutti costoro vedono lo Stato solo come una gigantesca mammella da mungere. Non capendo che, in Italia come in Europa, è finito il tempo delle vacche grasse. E che è quindi venuto il momento di dimostrare come si spendono i soldi pubblici, anziché chiedere solo e semplicemente una loro maggiore erogazione.Vorrei infine osservare che il copyright del termine "digiuno a staffetta" spetta a Franco Corleone: già Parlamentare e Sottosegretario dell'Ulivo, ora Consigliere Provinciale dei Verdi ad Udine, ed attuale "Garante dei detenuti" del Comune di Firenze. Incarico, quest'ultimo, assegnatogli dal Sindaco Domenici, dietro un modesto compenso annuo di 20.000 euro. Va detto però che Corleone ha sempre avuto un rapporto problematico con il cibo. Di lui ricordiamo infatti che, nel 2001, polemizzò con la rivista "Il Gambero Rosso". Tanto da volerla ribattezzare "Il Gambero nero", sol perché questa aveva promosso una cena di beneficenza a favore della Comunità di San Patrignano!»(fn)