"Kyoto sull'Arno", due giorni di danze, musica e tradizioni giapponesi in Palazzo Vecchio

Danze, musica e tradizioni giapponesi canti per celebrare il 40° anniversario del gemellaggio tra Firenze e Kyoto. Si chiama "Kyoto sull'Arno" la rassegna promossa dall'assessorato alle relazioni internazionali Comune di Firenze, dall'Associazione Culturale Giapponese Lailac e dal Gabinetto Vieusseux, che si svolgerà sabato 29 e domenica 30 ottobre nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio. Un'iniziativa che segue la visita ufficiale della delegazione fiorentina (con l'assessore Eugenio Giani e i consiglieri Francesco Ricci e Leonardo Pieri) nella città giapponese, per il rinnovo del patto di gemellaggio.Nel corso delle due mattinate cinquanta artisti giunti dalla città gemella daranno vita a una serie di spettacoli. Sabato, dopo il saluto dell'assessore Giani e preghiere per la pace eseguite da monaci buddisti dell'ordine Nichiren, risalente al XIII secolo, si esibiranno una danzatrice maiko (le maiko sono una figura tipica di Kyoto: si tratta delle giovinette che si preparano al ruolo di geisha) e una danzatrice geiko; venti giovani del Centro per lo studio del tamburo giapponese dell'Università Kyoto Zokei Geijutsu suoneranno quindi i tradizionali tamburi wadaiko, strumenti che trasmettono forte energia.Domenica aprirà la mattinata la cerimonia del té secondo la scuola Enshu-ryu, derivata dagli insegnamenti delle famiglie dei grandi samurai. Seguirà una danza er la trasmissione della forza spirituale, e verrà quindi eseguita l'opera Fujito di azuhiko Onoe, musica contemporanea sul testo di un romanzo del XI secolo ispirato a una profonda riflessione sulla guerra e sulla ricerca della pace. Intermezzi con musiche tradizionali giapponesi verranno eseguiti tra le diverse rappresentazioni. Fotografie di Hisashi Itoh, raffiguranti "Maiko a Kyoto" verranno esposte durante le due mattinate.Sabato 29 (ore 17.30) al Gabinetto Vieusseux verrà anche inaugurata la mostra di Hisashi Itoh, fotografo che ha acquisito fama internazionale con le sue fotografie monocromatiche. Si tratta di quadri di una fuga da una casa di piacere nell'antica Kyoto, ispirata all'epoca in cui le giovani ragazze di povere famiglie contadine venivano vendute alle case di piacere. La mostra vuole rievocare aspetti della storia giapponese che la memoria collettiva ha preferito oscurare.(fd)