Riforma università, Donzelli (AN): «In piazza "baroni" e ruffiani, ma anche ragazzi in buona fede»

«A protestare in piazza contro il disegno di legge Moratti, con cui si rinnova lo stato giuridico dei docenti, distinguiamo chiaramente tre diverse tipologie di protestanti: i baroni che vogliono difendere i propri privilegi, gli studenti di sinistra che vogliono arruffianarsi i poteri forti dell'università, nonché molti giovani che, in buona fede, protestano per un sano disgusto sull'attuale stato del sistema universitario italiano». E' quanto ha dichiarato il consigliere di Alleanza Nazionale Giovanni Donzelli che è anche presidente nazionale di Azione Universitaria, il movimento studentesco di AN.«Solo a questi ultimi devono andare le nostre attenzioni e, spero, quelle del Governo – ha aggiunto Donzelli – visto che gli studenti sono stati letteralmente bombardati di falsità: è stato detto loro che con questo provvedimento verranno licenziati i ricercatori e sarà impedito lo sviluppo futuro dell'università. Il malumore degli studenti è veramente tanto: nessuno sopporta più i professori che non si fanno trovare ne a lezione ne durante l'orario di ricevimento, i presidi accusati di truccare i concorsi, nonchè l'assoluta mancanza di legame tra l'università e il mondo produttivo. Molti studenti sono disgustati dalla moltiplicazione delle cattedre conseguente alla riforma del "3+2"».«Chiediamo al Governo – ha proseguito il presidente di Azione Universitaria – uno sforzo in comunicazione per far capire alla popolazione studentesca che la riforma del "3+2", un vero massacro per la qualità dei nostri studi, è stata voluta e varata dalla sinistra. Noi, dal canto nostro, ci stiamo attivando per far comprendere che il disegno di legge ministeriale non è la causa del baronato, ma il primo tentativo di cambiare l'università e inserire criteri meritocratici. Grazie a questo provvedimento l'università si avvicinerà finalmente al mondo produttivo, creando maggiori possibilità di sbocchi lavorativi per i neo laureati».«Ai "baroni" che protestano perché vogliono difendere i propri privilegi – ha concluso Donzelli – chiediamo di farsi da parte e lasciare il posto a nuovi docenti più giovani e più bravi. Agli studenti di sinistra che, invece, protestano per arruffianarsi i baroni chiediamo di recuperare un po' di dignità, magari cercandola nel proprio album di famiglia: i loro genitori nel '68 almeno scendevano in piazza contro i privilegi, non insieme ai baroni per tutelare le ingiustizie». (fn)