Cinema e donne contro ogni discriminazione: l'assessore Lastri consegna il Sigillo della Pace alla regista Agnès Varda
L'arte del cinema come occasione per promuovere la cultura del confronto e del dialogo tra diverse civiltà. Con gli occhi, il talento, la creatività e la sensibilità delle donne il cinema diventa strumento di pace, per combattere le differenti forme di discriminazione e di razzismo. Ed è proprio partendo da questo tipo di cinema, che indaga sui diversi aspetti della realtà, che stamani in Palazzo Vecchio l'assessore alla pubblica istruzione e alle pari opportunità Daniela Lastri, ha conferito il "Sigillo della pace", una medaglia d'argento con il logo "S. Pax et Defensio Libertatis", alla regista belga Agnès Varda, per il film- documentario "Les Glaneurs et la Glaneuse", e già vincitrice del Leone d'Oro a Venezia per il film "Senza tetto né legge". Erano presenti alla premiazione gli studenti fiorentini del Liceo Artistico Alberti, dell'Istituto Tecnico Agrario Statale e del Liceo Machiavelli-Capponi."E' questo un film-documentario che ci aiuta a riflettere sulla situazione di donne e uomini che vivono in uno stato di povertà, ma è anche un'opportunità ha detto l'assessore Lastri - per riflettere sulle società opulente, sul consumismo sfrenato, sui nostri comportamenti e gli stili di vita. Grazie al documentario realizzato dalla Varda, abbiamo ancora una volta l'opportunità di parlare di diritti umani e civili".Il Sigillo della Pace è un premio istituito nel 1998 su iniziativa dell'assessorato alla pubblica istruzione, pari opportunità e cultura delle differenze, progetto Donna del Comune di Firenze, in collaborazione con l'associazione Laboratorio Immagine Donna, nell'ambito del XXVII Festival Internazionale di Cinema delle Donne, che si svolge a Firenze. Il "Sigillo della Pace" viene conferito ogni anno ad autrici cinematografiche che realizzano opere che racchiudono tematiche come il razzismo e l'oppressione sessista, l'incontro e la conoscenza di culture per la risoluzione dei conflitti."La sua produzione cinematografica, segnata da una fortissima personalità artistica e dalla capacità di guardare in profondità i diversi aspetti del reale questa la motivazione letta dall'assessore Lastri fa di lei una Maestra del Cinema, ma anche una delle più libere, ironiche e disincantate voci critiche del nostro tempo".Con il suo "Les Glaneurs et la Glaneuse", la regista belga affronta, partendo da semplici gesti quotidiani e dal rapporto con l'arte, problemi enormi legati alla globalizzazione e alle sue conseguenze. Che in questo caso ricadono su quelli che hanno fame, sui poveri pronti a raccogliere, per sopravvivere, le briciole sprecate dall'odierna società consumistica. Senza censure e senza moralismi, con "Les Glaneurs et la Glaneuse" mette in scena quello che della società dei consumi, in genere non si vede, l'ingiustizia e la povertà, ma anche la possibilità di un'alternativa, aprendo spazi di riflessione sorprendentemente felici ed efficaci.Dopo la cerimonia in Palazzo Vecchio, questa sera alle 21 la regista sarà presente al cinema Alfieri Atelier di Firenze dove verrà proiettato il film "Les Glaneurs et la Glanesuse" in versione originale con sottotitoli in italiano. Seguirà un altro suo film dal titolo "Deux ans après", del 2002, sempre sottotitolato in italiano.Gli incontri internazionali di Cinema e donne, organizzate dal Laboratorio Immagine Donna, sono uno dei più importanti festival europei dedicati alla presenza delle donne nella regia cinematografica. Ogni anno a Firenze si danno appuntamento non solo registe e sceneggiatrici da tutto il mondo ma anche costumiste, fotografe, attrici e critiche cinematografiche. Le donne premiate fino ad oggi sono state: Safi Faye, nel 1998, (Senegal), Pratibha Parmarnel nel 1999 (India), Moufida Tlatli nel 2000 (Tunisia), Nana Djordjadze nel 2001 (Georgia), Nancy Savoca nel 2002 (Usa), nel 2003 sono state premiate due donne: Yamina Benguigui (Francia/Algeria) e Hejer Charf (Canada/Tunisia), e lo scorso anno Yamina Bachir (Algeria/Francia). (pc)SEGUE FOTO CGE