La scomparsa di Jean Michel Folon. Il sindaco Domenici: "Firenze ha perduto un amico. Folon ha lasciato nella città il segno della sua poesia"
"Firenze può dire di aver perduto un amico. Un amico che ha lasciato tanti segni della sua poesia in questa città, fra i quali l'ultima sua grande mostra, quella che lui stesso chiamava la mostra della sua vita'". Sono le parole del sindaco di Firenze Leonardo Domenici, alla notizia della scomparsa del grande artista belga Jean Michel Folon, avvenuta stamani dopo una lunga malattia."La scomparsa di Jean Michel Folon fa sentire ciascuno di noi un po' più solo scrive il sindaco in un telegramma inviato alla famiglia - La cultura, l'arte hanno perso uno dei suoi più protagonisti più autentici ed ispirati. Folon era davvero un poeta prima ancora che pittore o scultore, perché con le sue opere dava forma alla nostra immaginazione e alle speranze di un mondo ancora capace di sognare. Era artista in leggerezza, nel significato usato da Calvino per la letteratura e la cultura del nuovo millennio, ma era anche artista di straordinaria forza evocativa, capace di un impegno sociale e culturale vivace e libero da ogni ideologia". "Le opere che Folon ha lasciato nella nostra città ne definiscono i tratti di eleganza e di apertura come "L'homme de la Pluie" davanti al Saschall o "L'homme de la Paix" nella piazza Bambine e Bambini di Beslam"."La mostra del Forte Belvedere e di Sala d'Arme ha lasciato nei tantissimi visitatori una traccia profonda e persistente della sua creatività e della straordinaria capacità di mantenere un perfetto equilibrio tra valori etici e modelli estetici. All'amata moglie Paola e ai suoi cari conclude il sindaco - giungano i sentimenti della mia personale commossa partecipazione e il cordoglio di tutta la città". (ag)