Raccolta di firme del consiglio degli stranieri per il diritto di voto dei cittadini extracomunitari

Parte una raccolta di firme per garantire il diritto di voto dei cittadini extracomunitari. L'ha promossa il consiglio degli stranieri e nei prossimi giorni la petizione potrà essere sottoscritta collegandosi al sito del consiglio, sulla rete civica del Comune (www.comune.firenze.it). Le firme raccolte saranno poi inviate al Presidente della Repubblica, al Presidente del Senato, al Presidente della Camera dei Deputati ed al Presidente del Consiglio dei Ministri.«I cittadini stranieri – si sottolinea nella petizione – sono sottoposti agli stessi doveri dei cittadini italiani a livello nazionale e locale e la presenza di cittadini stranieri nel territorio nazionale rappresenta una caratteristica permanente e necessaria della società italiana». «Siamo consapevoli – prosegue il documento – della partecipazione attiva dei cittadini stranieri alla vita ed allo sviluppo e sociale dell'Italia e convinti della necessità di migliorare l'integrazione fra le comunità dei cittadini stranieri e la società italiana attraverso la partecipazione agli affari pubblici e locali. Per questo chiediamo il diritto di votare e di candidarci alle elezioni locali e nazionali alle stesse condizioni previste per i cittadini italiani».Ieri sera, intanto, una mozione «a favore della partecipazione dei residenti extracomunitari alla vita politica degli enti locali» è stata approvata dal consiglio comunale con 26 voti favorevoli e 7 contrari. Il documento era stato presentato dal consiglio degli stranieri.Il documento chiede al sindaco di «sollecitare la Regione Toscana e l'ANCI ad elaborare e sostenere in Parlamento progetti di legge ordinaria, che permettano di regolamentare il diritto di voto attivo e passivo nelle elezioni amministrative agli stranieri residenti in Italia»; di «monitorare e sostenere in Parlamento quelle proposte di legge costituzionale che permettano, attraverso la modifica dell'articolo 48 della Costituzione, di conformare la Carta costituzionale ai sopravvenuti mutamenti delle condizioni socio - demografiche».«Se ad un cittadino viene richiesto il rispetto dei doveri della cittadinanza - ha sottolineato la presidente del consiglio degli stranieri Divinia Capalad Viaje - a ciò deve necessariamente corrispondere, in uno stato di diritto, l'attribuzione di pieni diritti, tra i quali particolare importanza riveste, in una democrazia rappresentativa, il diritto di elettorato attivo e passivo. Vorrei inoltre sottolineare l'importanza del riconoscimento normativo del diritto di voto per i cittadini stranieri alle elezioni amministrative: da qui l'invito alle amministrazioni competenti ad intraprendere un percorso unitario e condiviso che porti a sostenere in Parlamento progetti di legge di regolamentazione di tale importante diritto». (fn)Questo il testo della mozione approvata:Mozione del Consiglio degli stranieri a favore della partecipazione dei residenti extracomunitari alla vita politica degli Enti localiconsiderato chele grandi trasformazioni sociali, economiche e politiche degli ultimi anni impongono una riflessione attenta sui principi della cittadinanza, della partecipazione, della coesione sociale e sugli strumenti di cui una pubblica amministrazione deve dotarsi per una loro piena e dispiegata applicazione;sempre più le nostre città, come dei resto tutto il mondo occidentale, rappresentano la meta di tanti cittadini stranieri in cerca di migliori opportunità e di una vita più serena, spesso in fuga da situazioni di grave difficoltà (guerre, persecuzioni politiche, povertà e carestie) presenti nei loro paesi d'origine;la popolazione migrante di provenienza extraeuropea e residente in Italia supera oramai il 4% della popolazione;la stragrande maggioranza delle persone immigrate intende vivere nel nostro paese e sui nostri territori rispettando le normali regole della convivenza civile e democratica;i diritti di elettorato attivo e passivo ai cittadini extracomunitari alle elezioni amministrative sono già riconosciuti in importanti paesi come l'Irlanda (dal 1963), la Svezia (dal 1975), la Danimarca (dal 1981), l'Olanda (dal 1985) e la Norvegia (dal 1993);tenuto inoltre presente cheil Parlamento Europeo ha introdotto in una propria risoluzione del 15 gennaio 2004 il concetto di cittadinanza civile, che permette di attribuire ai cittadini dei paesi terzi che risiedono legalmente nell'Unione Europea uno status che preveda diritti e doveri di natura economica, sociale e politica, incluso il diritto di voto alle elezioni municipali ed europee, rilevando in particolare l'importante ruolo che la cittadinanza civile può ricoprire nel favorire, attraverso un accresciuto senso di appartenenza alla comunità di residenza, positivi percorsi di integrazione;le recenti modifiche del Titolo V della Costituzione italiana attribuiscono agli Enti locali e alle Regioni nuovi ruoli e competenze ed in particolare il nuovo testo dell'art. 114 Cost., secondo comma, recita: "i Comuni, le Province, le Città Metropolitane e le Regioni sono Enti Istituzionali con propri Statuti, poteri e funzioni, secondo i principi fissati dalla Costituzione";lo Statuto di un Comune è il luogo che definisce il patto di cittadinanza e le regole democratiche della convivenza nella comunità di riferimento;il Comune di Genova ha proceduto alla modifica del proprio Statuto, che oggi riconosce il diritto di elettorato attivo e passivo nelle elezioni comunali agli stranieri legalmente soggiornanti in Italia e residenti nel Comune che siano in possesso di carta di soggiorno, ovvero che abbiano risieduto legalmente in Italia nei cinque anni precedenti o ancora che abbiano risieduto legalmente nel territorio comunale nei due anni precedenti alle elezioni;diversi Comuni tra cui quelli di Ancona, Brescia, Cosenza, Forlì e Venezia hanno già avviato iniziative concrete per il riconoscimento del diritto di voto dei cittadini stranieri extracomunitari residenti in elezioni a carattere amministrativo;il Consiglio di Stato, con parere del 28 luglio 2004, n° 8007, si è espresso favorevolmente in merito alla legittimità dell'iniziativa dei Comuni che volessero, attraverso apposita modifica dello Statuto, attribuire agli stranieri extracomunitari residenti il diritto di voto attivo c passivo ai fini della costituzione dei consigli circoscrizionali di cui all'articolo 17 del d. lgs. 18 agosto 2000, n° 267 - Testo Unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali - proprio in virtù delle competenze attribuite ai Comuni dal nuovo Titolo V della Costituzione, nonché in raccordo con le disposizioni di cui agli articoli 6 e 8 del suddetto Testo Unico e con quelle contenute nel d.l. 25 luglio 1998, n° 286 - Testo Unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero - , articoli 2 e 9;Considerato che il Consiglio di Stato, con un successivo parere n.11074 del 6 luglio 2005 delle sezioni riunite 1 e 2, ribaltando l'orientamento espresso con il precedente parere, ha ritenuto non ammissibile il diritto di voto per i cittadini stranieri alle elezioni amministrative comunali e circoscrizionali, per le motivazioni riportate nel parere medesimo;Visto il successivo Decreto presidenziale del 17 agosto 2005 con il quale è stato disposto, a seguito del suddetto parere, l'annullamento straordinario delle soprarichiamate modifiche statutarie del Comune di Genova;Ribadito che se ad un cittadino viene richiesto il rispetto dei doveri della cittadinanza, a ciò deve necessariamente corrispondere, in uno stato di diritto, l'attribuzione di pieni diritti, tra i quali particolare importanza riveste, in una democrazia rappresentativa, il diritto di elettorato attivo e passivo;Sottolineata pertanto l'importanza del riconoscimento normativo del diritto di voto per i cittadini stranieri alle elezioni amministrative e di condividere le iniziative assunte in tal senso da molte amministrazioni comunali;Ritenuto pertanto di invitare le amministrazioni competenti ad intraprendere un percorso unitario e condiviso che porti a sostenere in Parlamento progetti di legge di regolamentazione di tale importante diritto;visti- la legge costituzionale 18 ottobre 2001 n. 3 recante "Modifiche al Titolo V della parte seconda della Costituzione";- la legge 8 marzo 1994, n° 203 di recepimento della Convenzione di Strasburgo sulla partecipazione degli stranieri alla vita pubblica a livello locale", firmata a Strasburgo il 5 febbraio 1992;- il decreto legislativo 25 luglio 1998, n° 286 recante il "Testo Unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero";- il decreto legislativo 18 agosto 2000, n° 267 recante il "Testo Unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali",- la legge 30 luglio 2002 n° 189 recante la "Modifica alla normativa in materia di immigrazione ed asilo";impegna il Sindacoa sollecitare la Regione Toscana e l'ANCI ad elaborare e sostenere in Parlamento progetti di legge ordinaria, che permettano di regolamentare il diritto di voto attivo e passivo nelle elezioni amministrative agli stranieri residenti in Italia;a monitorare e sostenere in Parlamento, attraverso i suddetti enti, quelle proposte di legge costituzionale che permettano, attraverso la modifica dell'articolo 48 della Costituzione, di conformare la Carta costituzionale ai sopravvenuti mutamenti delle condizioni socio - demografiche;a far pervenire la presente mozione a tutti gli interlocutori interessati, in modo da favorirne la massima condivisione e diffusione possibile.