Firenze Fiera, Checcucci e Cellai (AN): «Oltre altre responsabilità gestionali esistono anche quelle politiche che hanno legittimato le prime»

«La comunicazione del vicesindaco Matulli su Firenze Fiera è stata talmente sintetica da confermare che qualcosa non torna. L'accelerazione di questi ultimi tempi è sospetta: che i conti di questa società fossero disastrosi lo si sapeva perfettamente ormai da mesi». E' quanto hanno dichiarato i consiglieri di Alleanza Nazionale Gaia Checcucci e Jacopo Cellai.«Perché solo ora il sindaco chiede le dimissioni del presidente della società Alberto Bianchi? – si sono domandati i due esponenti del centrodestra – se tali dimissioni sono la risposta di uno dei maggiori soci Firenze Fiera, ovvero il Comune, ai catastrofici risultati gestionali chiediamo al sindaco di estendere questo metodo, molto opportuno, anche alle altre società partecipate che presentano buchi nel bilancio».«E' poi necessario distinguere fra responsabilità manageriali e responsabilità politiche – hanno sottolineato Gaia Checcucci e Jacopo Cellai – le prime sono di Bianchi e dei suoi collaboratori, quelle politiche riguardano anche il Comune di Firenze, che è uno dei soci di riferimento di Firenze Fiera e che nomina sia membri del consiglio di amministrazione che del collegio dei sindaco revisori. Il Comune era a conoscenza della situazione della società da quando, lo scorso marzo, ci fu l'audizione del presidente Bianchi in commissione controllo. Con una nota, inoltre, Bianchi informò che la localizzazione del nuovo auditorium era fondamentale per il rilancio di Firenze Fiera. Lo sperpero di più di un milione e mezzo di euro per gli studi di fattibilità del nuovo auditorium a villa Vittoria e alla Fortezza da Basso è responsabilità del Comune che ha indicato alla società le due ipotesi, poi naufragate. E' assurdo che l'assessore all'urbanistica Biagi lanci poi l'idea di realizzarlo alla ex stazione Leopolda senza aver prima consultato i vertici di Firenze Fiera. Il che conferma un'assoluta mancanza di dialogo e di convergenza tra amministrazione comunale e società».«Infine – hanno concluso i due consiglieri di Alleanza Nazionale – è necessario un approfondimento, in consiglio comunale, della delibera di giunta, approvata lo scorso agosto, nella quale si ipotizza, per Firenze Fiera, una separazione: da una parte una società di gestione immobiliare dall'altra una società di gestione operativa attraverso la quale dovrebbe passare il rilancio della spa. Non vorremmo che la duplicazione di contenitori non corrispondesse a una congrua duplicazione di contenuti e che, anzi, si moltiplicassero i disavanzi». (fn)