Firenze Fiera e Firenze Mostre, intervengono Amato, Toccafondi e Grazzini (FI): «Qualcuno deve rispondere per i pessimi risultati ottenuti da queste società»

«Sottoscriviamo la richiesta del sindaco ma la giudichiamo tardiva». Così il capogruppo di Forza Italia Paolo Amato commenta la lettera con la quale Leonardo Domenici «pretende le dimissione del presidente di Firenze Fiera Alberto Bianchi».«Vorrei però ricordare – ha aggiunto il capogruppo di Forza Italia – che il responsabile politico di tutta la vicenda rimane il sindaco Domenici che peraltro non ha mai riposto alle mie lettere sulla cattiva gestione della società. Le responsabilità manageriali sono di Bianchi e dei suoi collaboratori ma quelle politiche riguardano i soci di riferimento di Firenze fiera: Regione, Comune di Firenze e Camera di Commercio che non hanno mai seriamente controllato e valutato l'operato degli amministratori».«E' dalla primavera del 2004 che volevamo l'azzeramento dei vertici di questa società partecipata ed alla fine i fatti ci hanno dato ragione – ha ricordato Amato – è arrivato come amministratore delegato un uomo capace come Alberto Bruschini ma, appunto, è ancora presidente Alberto Bianchi che non meritava certo la riconferma. Ha condiviso l'operato del precedente amministratore delegato ovvero ha avallato una gestione durante la quale la società ha perso fiere e competitiva e non regge più il confronto con Rimini e Roma, ha visto diminuire clienti e quindi fatturato. Senza poi dimenticare che Bianchi, come presidente, non poteva non sapere di operazioni discutibili come la vendita dell'immobile in via Perfetti Ricasoli. Il buco di bilancio, si dice, ha assunto proporzioni inaudite: circa sei milioni di euro. Non ci stupisce: queste cose accadono quanto si gestisce una società in questo modo. Significativa la decisione di Bruschini di nominare un collegio di esperti, fra cui un avvocato penalista. Tali esperti, a nostro avviso, dovranno quanto prima riferire all'assemblea dei soci spiegando come si è prodotto questo enorme deficit».«Il sindaco, però, non si deve limitare a pretendere le dimissioni del presidente Bianchi – ha rilevato Amato - deve documentare meglio la sua richiesta. Ne chiede le dimissioni per un giudizio sull'operato o per alcuni frasi riportate dai giornali? L'altro grande sconfitto, dal punto di vista politico, è il presidente della Camera di Commercio Luca Mantellassi. E' anche colpa sua se un ente così importante finisce in questo modo: l'ex amministratore delegato Marchini venne portato a Firenze Fiera proprio da Mantellasi».Secondo il vicecapogruppo Gabriele Toccafondi e il consigliere provinciale Graziano Grazzini «Firenze Fiera e Firenze Mostre sono due facce della stessa medaglia non solo perché sono due società per azioni e nemmeno perché avrebbero dovuto garantire un aiuto all'economia fiorentina ma perché da anni fanno perdite, pur dovendosi occupare di congressi, convegni od organizzare mostre e potendo contare su immobili e contributi pubblici importanti».«Ogni anno si trovano a chiedere contributi ai fiorentini – hanno aggiunto – per questo troviamo sacrosanto quanto richiesto dal sindaco in merito a Firenze Fiera. Vorremmo però che gli enti pubblici, per valutare se le persone chiamate a guidare questi enti siano in grado di farlo, partissero dai risultati economici e gestionali: invece notiamo che al massimo si chiedono le dimissioni per dichiarazioni rilasciate non per i risultati ottenuti. Ci rammarichiamo che nella richiesta del sindaco non ci sia traccia di questo».«Dal 2001 al 2005 – hanno ricordato Toccafondi e Grazzini - la cifra complessiva relativa alle perdite di esercizio di Firenze Fiera è stata di 11,5milioni di euro.Nel 2001 la perdita fu di 1.492.592 euro, nel 2002 di 1.382.867, nel 2003 di 862.470, nel 2004 di 2milioni di euro e il preventivo 2005, che ci descriveva una situazione già drammatica con previsionale di 3 milioni di euro di perdita, adesso delinea una situazione paradossale con circa 6 milioni di euro di perdite. Paradossale perché questa società è nata come volano dell'economia dell'area fiorentina ed invece a questa area chiede continuamente risorse. Oltre 11 milioni di euro di perdite negli ultimi cinque anni. I soci pubblici, nel marzo 2003, sottoscrissero un patto parasociale nel quale emergeva la decisione di mettere a disposizione della società, tramite un aumento di capitale, oltre 10milioni di euro con la seguente ripartizione: 2.065.827,60 euro messi a disposizione dalla Provincia di Firenze; 1.704.307,77 euro messi a disposizione dal Comune di Prato; 877.976,73 messi a disposizione dalla Camera di Commercio di Prato; 5.164.568,99 messi a disposizione dalla Regione Toscana. Inoltre il consiglio di amministrazione approvò, a novembre 2002, le linee di indirizzo strategico per il triennio 2003/2005, con investimenti previsti per un importo di 40 milioni di euro. Nonostante i fondi per gli investimenti, quell'aumento di capitale e il patto di rilancio della società siamo ad oggi con un disavanzo per il 2005 di quasi 6 milioni di euro. Vorremmo che fosse questa la pietra di scandalo di Firenze Fiera, non tanto e non solo le parole del suo presidente».«Così è per Firenze Mostre – hanno concluso i due esponenti del centrodestra - dal 2003 al 2005 ha avuto oltre 3,5 milioni di euro di perdite. Ricordiamo che il bilancio 2003 si è chiuso con un disavanzo di oltre 2milioni di euro, quello del 2004 si è chiuso con un disavanzo di 607mila euro. Tutto ciò nonostante la mostra su Botticelli e che, a maggio 2004, per ripianare perdite per oltre 1milione e 500mila euro, si fosse ricorso ad un aumento di capitale che ha visto il conferimento dell'uso per 29 anni di Palazzo Strozzi ed entrare la Provincia con un importo di 1milione e 300mila euro.Nel 2005, nonostante le proclamazioni, gli intenti, gli abbagli e i soldi versati, nonostante le mostre che dovevano portare all'equilibrio di bilancio come quella di Folon al Forte Belvedere, mostra alla quale il Comune ha contribuito economicamente, il Comune sta cercando i soldi per ripianare il deficit finale che dovrebbe essere vicino al milione di euro. Ma come si ripiana un deficit, facendo posto alla Fondazione ? Non certo con un aumento di capitale o con un investimento ma con un contributo straordinario. Il Comune parteciperà per 500mila euro e gli altri soci, privati compresi, cosa faranno? Ancora più drammatica la situazione della nascitura Fondazione. Esiste un "piano industriale"? Esiste un programma di mostre già per il 2006? Esiste un piano economico e finanziario? Come si arriverà almeno al pareggio di bilancio per il 2006? Abbiamo richiesto ufficialmente la documentazione per rispondere a queste domande ma ad oggi non ci è stata ancora fornita. Anche su questa società, che ha come principale compito quello di gestire l'organizzazione di importanti mostre di richiamo internazionale che siano utili per l'economia fiorentina, siamo certi che occorra chiamare chi la gestisce a rispondere dei risultati ottenuti. Per ora, a rispondere, sono solo i fiorentini che anche quest'anno saranno chiamati a versare un contributo straordinario. Se sarà chiamato a coprire le perdite di sua competenza, il Comune di Firenze dovrà sborsare per le sole due società circa 1,5 milioni di euro e altrettanto dovrà fare la Provincia». (fn)