Tagli al "fondo unico per lo spettacolo", risoluzione approvata dalla commissione cultura
Una risoluzione che invita il sindaco «a proseguire con tutti gli strumenti istituzionali a disposizione, anche in qualità di presidente dell'ANCI, nell'azione di contrasto alle decisioni di riduzione del "fondo unico dello spettacolo" presso il Ministero per i Beni e le Attività culturali e il Consiglio dei Ministri» è stata approvata questa mattina dalla commissione cultura.Nel documento si sottolinea la «riduzione dello stanziamento annuale al FUS dai 464 milioni di euro del 2005 ai 300 milioni di euro per gli anni 2006, 2007 e 2008», «la gravità del danno che un taglio di tali proporzioni potrebbe comportare alla vita delle istituzioni culturali dello spettacolo, in termini di riduzione della qualità e della quantità della produzione, ridimensionamento dell'attività complessiva, riduzione dei posti di lavoro» e «la dimensione dell'incidenza delle riduzioni sull'attività ordinaria delle più importanti istituzioni dello spettacolo di Firenze e dell'intero territorio della Toscana».«Peraltro prosegue la risoluzione - il Ministro per i Beni e le Attività culturali ha, a più riprese, su importanti organi di stampa nazionali, condannato tale drastica misura richiamando il rischio di compromettere la vita di importanti istituzioni dello spettacolo del paese e manifestando in proposito il personale disappunto».Il sindaco è anche invitato «ad attivarsi presso gli organi del Parlamento nell'ambito dell'iter di approvazione della legge finanziaria affinché le misure di riduzione siano cancellate o, quantomeno, fortemente limitate». (fn)Questo il testo della risoluzione:Atto: risoluzioneData di presentazione: 13.10.05Ogg.: legge finanziaria per il 2006 tagli al Fondo Unico per lo SpettacoloProponenti: V Commissione Consiliare a maggioranzaIL CONSIGLIO COMUNALEVisto l'art. 9, comma 1, della Costituzione che recita: "La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e della ricerca tecnica e scientifica".Vista la legge n. 163 del 1985 ("Nuova disciplina degli interventi dello Stato a favore dello spettacolo"), istitutiva del FUS - Fondo Unico per lo Spettacolo, destinato al sostegno pubblico delle attività relative ai settori del teatro, degli enti lirici, della musica, della danza, del cinema, dello spettacolo viaggiante.Visto il d.d.l. finanziaria per il 2005, (AS n. 3613), la cui "tabella C" allegata recante disposizioni su "Stanziamenti autorizzati in relazione a disposizione di legge la cui quantificazione annua è demandata alla legge finanziaria".Preso atto della previsione in suddetta tabella di una riduzione dello stanziamento annuale al FUS dai 464 milioni di euro del 2005 ai 300 milioni di euro per gli anni 2006, 2007 e 2008.Considerata la forte incidenza che i finanziamenti statali del FUS esercita sul buon andamento e sul sostentamento delle istituzioni culturali, dalle più piccole alle più grandi e prestigiose, in tutto il paese e in tutti i settori dello spettacolo.Valutato che una riduzione di stanziamenti quale quella previsto nel citato d.d.l. finanziaria, qualora fosse confermato nell'iter parlamentare di approvazione, porterebbe ad una riduzione pari quasi al 34% del totale del FUS, che si ridurrebbe così, per la prima volta, ad una cifra inferiore anche allo stanziamento originario di istituzione del FUS del 1985, che ammontava a Lire 703.805.072.000.Considerata la gravità del danno che un taglio di tali proporzioni potrebbe comportare alla vita delle istituzioni culturali dello spettacolo, in termini di riduzione della qualità e della quantità della produzione, ridimensionamento dell'attività complessiva, riduzione dei posti di lavoro, e, più in generale, peggioramento della qualità della vita della collettività.Considerato che il Ministro per i Beni e le Attività culturali ha, a più riprese, su importanti organi di stampa nazionali, condannato tale drastica misura richiamando il rischio di compromettere la vita di importanti istituzioni dello spettacolo del Paese e manifestando in proposito il personale disappuntoValutata, in particolare, la dimensione dell'incidenza delle riduzioni in oggetto sull'attività ordinaria delle più importanti istituzioni dello spettacolo di Firenze e dell'intero territorio della Toscana.Valutato inoltre che al taglio in oggetto si somma la riduzione della spesa degli enti locali sul settore delle politiche culturali, prevista anch'essa nel d.d.l. finanziaria per il 2006.Preso atto, infine, che l'ANCI, la Conferenza nazionale delle Regioni, l'AGIS e le altre organizzazioni di categoria degli imprenditori dello spettacolo, i rappresentanti dei lavoratori dello spettacolo, hanno già dichiarato la contrarietà a tagli di tale portata e gravità.INVITA IL SINDACO- A proseguire con tutti gli strumenti istituzionali a disposizione, anche in qualità di presidente dell'ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani), nell'azione di contrasto alle decisioni di riduzione del FUS presso il Ministero per i Beni e le Attività culturali e il Consiglio dei Ministri;- ad attivarsi presso gli organi del Parlamento nell'ambito dell'iter di approvazione della legge finanziaria affinché le misure di riduzione in oggetto siano cancellate o, quantomeno, fortemente limitate.