Bargello, l'assessore Siliani: "Non è un crollo né una lesione del monumento. Offriamo alla Soprintendenza collaborazione e le tecnologie già utilizzate per Palazzo Vecchio"
"Proponiamo alla Soprintendenza una collaborazione, ossia la possibilità di utilizzare sia le strumentazione tecnologiche utilizzate su Palazzo Vecchio che possiamo mettere a disposizione, sia le competenze e l'esperienza maturata dai tecnici dell'ufficio Fabbrica di Palazzo Vecchio nell'occasione del restauro della facciata del Palazzo della città. Una collaborazione per il bene del patrimonio artistico e architettonico di Firenze , come il Comune sta già facendo per il Piano di Gestione del sito Unisco".E' quanto sostiene l'assessore alla cultura Simone Siliani dopo la caduta di materiale dal Bargello avvenuta l'altro giorno e dopo che sono state fatte valutazioni tecniche dagli stessi tecnici della Fabbrica di Palazzo Vecchio che ieri si sono recati sul posto per effettuare alcuni controlli. E a questo proposito Siliani aggiunge: "Per quanto ci è stato possibile verificare, la caduta di materiale dal Bargello non rappresenta un crollo né l'effetto di una lesione alla struttura del monumento. I frammenti ritrovati in terra, evidenziano che non si tratta di una scaglia di pietra forte' come riportato da più testate, ma più semplicemente da un conglomerato di calce,cemento misto a scaglie di pietre con molta probabilità appartenente ad un intervento di restauro del Novecento".Non solo. L'assessore alla cultura specifica che "non si tratta di un crollo perché comunemente con questa parola si indica il collassamento dei materiali e qui il distacco non ha avuto come causa il superamento delle tensioni proprie di un materiale, ma semplicemente la perdita di aderenza della malta dalle superfici di contatto. La Torre del Bargello ed il Palazzo, almeno a livello del paramento murario esterno, rappresentano due distinti edifici quindi non vi è compenetrazione di uno dei due paramenti. Su via Ghibellina è ancora visibile la netta separazione fra il bozzato della torre e quello del Palazzo. Le due cortine murarie sono, per tutta l'altezza distanziate di 10 centimetri. Un'intuizione che anticipa i moderni giunti sismici che l'attuale normativa antisismica prescrive dopo 20 metri di fronte continuo o quando siano contigui due corpi di fabbrica con pesi propri molto diversi e quindi con diversi comportamenti sismici.E poi la spiegazione che riguarda la caduta del materiale dovuta essenzialmente al fatto che su via del Proconsolo "questo giunto' ha spiegato Siliani- è stato inopinatamente chiuso con malta bastarda e scaglie lapidee. Il materiale che potremo definire di intasamento per effetto dei cicli di gelo disgelo, degli eventi meteorologici, dei microsismi, degli assestamenti della torre e del palazzo (differenziati perché trattasi di due strutture) del traffico, ma anche delle variazioni della falda freatica hanno con molta probabilità comportato la perdita d'adesione con i bozzati circostanti. In questi casi, il materiale di chiusura del giunto non è fisicamente ancorato alla torre e neppure al palazzo quindi la perdita di proprietà della malta comporta l'improvvisa perdita dell'ancoraggio e quindi la caduta a terra del materiale. Quando ciò si verifica significa che in tempi brevi il fenomeno è soggetto a ripetersi per tutto il tratto dove è stata utilizzata la stessa tecnica anche favorito dalla migliore penetrazione all'interno delle precipitazioni meteoriche."A titolo di esempio opposto ha detto Siliani-, a Palazzo Vecchio risulta difficile che possano verificarsi fenomeni simili poiché l'accrescimento del palazzo è stato eseguito ancorando le nuove strutture alle vecchie senza mai lasciare giunti di sorta. Palazzo Vecchio è quindi interessato da problematiche semmai opposte: il movimento delle porzioni di massa maggiore (vedi: torre), proprio in virtù della bontà degli ancoraggi, si porta dietro anche le strutture di massa minore. Lesioni che testimoniano questo fenomeno sul paramento esterno sono state analizzate e "ricucite" durante i recenti lavori di restauro della facciata su Piazza Signoria. All'interno dette lesioni sono ancora visibili e potranno essere "risolte" con l'intervento di restauro dei camminamenti di ronda, previsti sul bilancio investimenti 2006.Per scongiurare questo tipo di fenomeni l'ufficio Fabbrica di Palazzo Vecchio, prima di eseguire il restauro della torre, in collaborazione con i Vigili del Fuoco eseguì la verifica della torre d'Arnolfo; anche la facciata su Via della Ninna fu monitorata e verificata dalla Fabbrica di Palazzo Vecchio.La facciata su Via dei Gondi è stata monitorata nell'autunno 2004. Saranno eseguite, nella prossima primavera, una serie di verifiche sulla facciata di Via dei Leoni con la stessa finalità."Ed è proprio questo che proponiamo alla Soprintendenza. Una collaborazione per svolgere un analogo monitoraggio sul Bargello". (lb)