Firenze Fiera, Amato (FI): «Riunione straordinaria del consiglio comunale per discutere della gestione e del futuro di questa società»

Questo il testo dell'intervento di Paolo Amato, capogruppo di Forza Italia:«Il Consiglio di Amministrazione di Firenze Fiera ha evidenziato lo stato comatoso in cui si trova questa società per azioni a partecipazione pubblica. Pesa certamente il deficit di 5 milioni di euro, ma pesa ancor più l'incapacità di stare sul mercato con valide offerte in campo fieristico e congressuale. Ed ora apprendiamo pure che è stata abbandonata l'idea di un Auditorium sotto la Fortezza. Non riusciamo quindi a capire perché il Presidente Bianchi non abbia ancora rassegnato le dimissioni. Intendiamoci, le responsabilità politiche di questo sfacelo sono sicuramente da addebitare ai soci di riferimento, che sono il Comune di Firenze, la Camera di Commercio, e la Regione Toscana. Ma le responsabilità gestionali sono tutte di chi siede da tempo ai vertici della società per azioni, a cominciare dal Presidente Alberto Bianchi.L'attuale drammatica crisi di Firenze Fiera è infatti il risultato della pessima gestione degli anni passati. Ecco perché sarebbe stato bene dare un segnale di discontinuità al momento della nomina del Consiglio di Amministrazione, avvenuta recentemente. Segnale che doveva consistere nella non-conferma del Presidente Bianchi, il quale porta la precisa responsabilità di aver condiviso tutti gli atti del precedente amministratore delegato (che, in primavera e proprio a ridosso della Pasqua, venne immolato come un agnello sacrificale).Abbiamo poi letto che il Consiglio di Amministrazione di Firenze Fiera ha deciso di esaminare, in una sua apposita seduta, la missione specifica della società. Va bene, per carità. Ma siamo dell'avviso che spetta soprattutto ai soci di riferimento ripensare il ruolo e la funzione di Firenze Fiera. Per questo chiediamo sin d'ora una riunione straordinaria del Consiglio Comunale per discutere della gestione di Firenze Fiera, della sua preoccupante crisi e del suo incerto futuro».(fn)