Ponte della tranvia, nuova interrogazione di Bianchi (FI)

Una interrogazione «per avere notizie circa l'opera da svolgersi per lo spostamento della Cappellina che si trova nel lungarno del Pignone ed è interessata dai lavori della tranvia» è stata presentata dal consigliere di Forsa Italia Jacopo Bianchi.«L'ho deciso - ha spiegato l'esponente del centrodestra - dopo aver ricevuto ulteriori informazioni ed aver incontrato i diretti interessati per quanto riguarda questa curiosa vicenda della "cappellina" sul lungarno del Pignone».«Non è facile capire – hanno aggiunto Bianchi ed Antonio Lenoci presidente del comitato cittadino de "LaportAccanto" - con quale criterio si siano previsti i lavori da svolgere in quel punto: questa struttura è lì prima che inaugurasse il cantiere della tranvia, prima che si mettesse mano alla realizzazione dei progetti. Eppure se ne sta discutendo solo adesso e solo adesso l'amministrazione si è interessata di studiare la storia e l'architettura di una vecchia struttura che è stata abbandonata da tempo incalcolabile. La cappellina è in uno stato tale da pregiudicarne qualsiasi intervento strutturale, certo se nel tempo se ne fosse curata la manutenzione adesso si sarebbe potuto lavorarci con maggiore facilità e meno dispendio economico. L'assessore Siliani ed il vicesindaco Matulli, pur facendo affidamento ad enti diversi, visto che il primo attende un parere dalle belle arti mentre Matulli confida nell'opera della Soprintendenza, sono concordi però nell'idea di dover spostare il manufatto per fare posto alla tranvia. Si tratta di un'operazione che, per essere compiuta da mani esperte e con mezzi idonei, richiederebbe necessariamente una spesa folle attorno ai 200 mila euro: si parla infatti di sezionare la struttura pietra per pietra per poi ricollocarla e ricomporla con meticolosa perizia».«Per ovviare a questa spesa – ha rilevato Bianchi - l'assessore Siliani ci dice che si valuterà di fare eseguire l'opera alla stessa ditta che sta costruendo la tranvia, questo probabilmente rinunciando a personale specializzato, anche perché altrimenti non si capirebbero le ragioni del risparmio».«Quel che ancora i cittadini non sono riusciti a sapere dopo le interrogazioni già svolte – ha commentato Lenoci - è se ci sia stato o meno uno studio progettuale che abbia preso in considerazione l'opportunità di realizzare un percorso per mantenere la struttura lì dove si trova adesso, magari restaurandola ed integrandola con il nuovo disegno urbanistico».«Stiamo parlando di un elemento architettonico – hanno sottolineato Bianchi e Lenoci – che, come dice bene l'assessore Siliani, ha "una indubbia importanza storica ed architettonica" che, più di altre costruzioni, è però legato fortemente al luogo in cui sorge. La cappellina era un oratorio per i viandanti accanto al piccolo Borgo del Pignone, poi è diventata poi elemento importante per la sua funzionalità idraulica in stretta correlazione con l'Arno cui rivolgeva la condotta che la attraversa ed alla quale si accedeva tramite una botola interna ancora presente. Spostarla significherebbe toglierle qualsiasi identità».«Le nostre argomentazioni – hanno concluso – fanno uso delle diverse indicazioni che sono giunte anche al sito www.Sosconsigliere.it , basate sulle domande dei cittadini stimolati da questa vicenda, attenti e curiosi per quanto avviene alla propria città, mai prive di sottolineare possibili alternative od utili idee pratiche». (fn)Questo il testo dell'interrogazione:INTERROGAZIONE URGENTEOggetto: interroga il Sindaco, per avere notizie circa l'opera da svolgersi per lo spostamento della Cappellina ubicata nel Lungarno del Pignone presso il cantiere del ponte per la tranvia (ed in relazione alle risposte alle interrogazioni n. 583/05 e 610/05)Il sottoscritto Consigliere Comunale,• Visto che secondo l'ufficio delle Belle Arti la cappellina ubicata nel Lungarno del Pignone è un manufatto ottocentesco nato come piccolo oratorio dedicato al culto e successivamente trasformato, fino ai tempi recenti, in manufatto che ha avuto un ruolo utile per la zona anche nel periodo dell'alluvione, poiché funzionale all'acquedotto;• Considerato che sia l'Assessorato alla Cultura che l'ufficio del Vice Sindaco sostengono la necessità di uno spostamento della struttura al fine di per preservarla, poiché ritenuta di "indubbio valore storico ed architettonico";• Visto che la struttura, più di altre, pare essere legata fortemente al luogo in cui si trova per una complementarità storica e funzionale e male si adatterebbe, se non snaturandosi, ad altre collocazioni - il piccolo borgo del Pignone, la vicinanza all'Arno, la presenza di un'apertura interna che conduceva ai condotti sottostanti sono peculiarità irrinunciabili;• Considerato che il suddetto edificio versa in totale stato di abbandono da parecchi anni poiché nessuno ne ha curata minimamente la manutenzione, salvaguardandone la funzionalità, mantenendo l'apertura sul fiume Arno, assicurando una buona manutenzione del vecchio portale d'accesso ed altro ancora ;• Considerato che, ad oggi, non si è avuta alcuna pronuncia in merito né da parte della Soprintendenza, né da parte dell'ufficio tecnico Belle Arti i quali sono solo adesso in fase di consultazione e di studio, studio dei materiali e degli opportuni rilievi per valutare dove e come ubicare la suddetta struttura spostandola in altro loco;• Considerato che il costo di un simile intervento, se effettuato da esperti con perizia, con opportune tecniche di sezionamento e numerazione nonchè con l'ausilio di materiali d'epoca si aggirerà presumibilmente sui 250 mila euro;• Considerato che per ovviare ad una simile spesa occorrerà, come dice l'Assessore Siliani, accordarsi con la Ditta realizzatrice della Tranvia affinché effettui essa stessa il da farsi, dovendo così rinunciare a personale specializzato nel restauro;• Considerata l'urgenza motivata dallo stato dei luoghi e dall'imminente necessità di assumere decisioni al riguardoINTERROGA IL SINDACO PER SAPERE1) Perché la struttura non sia mai stata oggetto di misure di mantenimento e di restauro che ad oggi avrebbero permesso agevoli opere tecniche, anche straordinarie;2) Perché non sia stato possibile, in fase progettuale, studiare valide alternative che permettessero di aggirare la struttura o, ancor meglio, integrarla nel futuro disegno urbanistico;3) Se non ritenga opportuno promuovere ora una soluzione alternativa allo spostamento in modo tale da risparmiare le opere maggiori, provvedendo esclusivamente al restauro conservativo, magari interessando gli ottimi artigiani fiorentini che vivono ed operano nella zona di San Frediano e dintorni, vicini alla storia ed al decoro artistico della nostra città.4) Se vi siano lungo il tracciato della Linea 1 altre situazioni simili che non sono state valutate per tempo; questo affinché si provveda anzitempo a studiarne le caratteristiche strutturali complementari alla costruzione della nuova rete tranviaria per ridurre scientemente tempi d'opera e costi economici.5) Se ritenga di aver operato nel migliore dei modi, tramite gli uffici preposti al controllo dei lavori, per prevenire situazioni che fossero di importanza tale da richiedere particolare attenzione e scrupolo tecnico.Jacopo BianchiFirenze, 7 ottobre 2005