Farmaceutico Militare, Agostini, Soldani e Bosi: «Nessun allarmismo. Da tempo il consiglio comunale si è mosso per salvaguardare questa importante realtà»
«Nessun allarmismo. Da tempo il consiglio comunale si è mosso per salvaguardare nell'istituto chimico farmaceutico militare di Firenze. Benvenga anche il contributo fattivo della Provincia: insieme raggiungeremo lo scopo della valorizzazione di questo importante realtà economica nella nostra città». E' quanto hanno dichiarato la presidente dalla commissione per le politiche sociali e della salute Susanna Agostini ed i consiglieri Enrico Bosi (Forza Italia) e Anna Soldani (DS) ricordando che nel maggio scorso l'assemblea di Palazzo vecchio ha approvato all'unanimità una mozione per chiedere «al Governo, alla Regione, alla azienda sanitaria ed a quella ospedaliera universitaria di Careggi, di mantenere ed incrementare la produzione di importanti farmaci nell'istituto chimico farmaceutico militare di Firenze».«Da 150 anni hanno aggiunto i tre consiglieri - l'Istituto è riconosciuto dai fiorentini come una importante realtà sia sul piano sanitario che occupazionale. Conosciamo le preoccupazioni dei lavoratori e le riteniamo fondate. Con il nostro documento riaffermiamo il nostro impegno per garantire un futuro al Farmaceutico Militare. Tra l'altro va sottolineato che qui si producono alcuni medicinali indispensabili per la cura di gravi malattie. Farmaci che hanno la particolarità di non essere convenienti per chi li produce, ma che semmai sono componenti fondamentali di specifici prodotti: antidolorifici specifici, soluzioni di prodotti antitumorali, farmaci salvavita, antidoti da utilizzare contro attacchi bioterroristici».«Abbiamo il dovere di valorizzare e riportare il Farmaceutico alla piena attività hanno concluso Agostini, Bosi e Soldani - garantendo la produzione di specialità sempre più aggiornate e appropriate alle nuove richieste di salute. Nel mercato farmaceutico, dove colossali holding internazionali stanno ormai assorbendo le piccole imprese, sentiamo la necessità di salvaguardare importanti realtà pubbliche». (fn)