Publiacqua/Acea, Falciani (SDI): «Le privatizzazioni dei servizi devono rispondere ad almeno due requisiti, aumento dell'efficienza e diminuzione dei costi»

«Le privatizzazioni dei servizi hanno senso se rispondono ad almeno due requisiti: aumento dell'efficienza e diminuzione dei costi». E' quanto ha dichiarato il capogruppo dello SDI Alessandro Falciani che ieri sera, in consiglio comunale, è intervenuto durante la discussione sulla delibera che contiene gli indirizzi programmatici di Publiacqua spa.«La discussione di ieri – ha aggiunto Falciani - ha messo in evidenza due aspetti. Il primo è senz'altro una diversa valutazione sulla "privatizzazione" dell'azienda all'interno della maggioranza, realizzatasi con l'entrata di Acea. La seconda l'atteggiamento strumentale della sinistra critica sulla questione, che occupando il salone del consiglio comunale ha dimostrato ancora una volta, quanta strada debba ancora fare per aspirare ad essere matura forza di governo della città. Non è con queste sceneggiate che si attiva un percorso virtuoso di confronto. La posizione dello SDI, espressa civilmente in consiglio comunale e senza alcun intento tattico, parte dalla convinzione che le privatizzazioni dei servizi hanno senso se rispondono ad almeno due requisiti: aumento dell'efficienza e diminuzione dei costi. Con l'entrata di Acea in Publiacqua assistiamo invece ad un incremento delle tariffe: dal 2006 al 2013 l'aumento programmato è del 68%. Un aumento che difficilmente i fiorentini potranno sopportare e condividere».«Mi si può obiettare con due considerazioni – ha proseguito il capogruppo dello SDI – che la lievitazione delle tariffe è necessaria per garantire le risorse economiche alla modernizzazione della rete idrica, come peraltro allo stesso scopo sono necessari i 60 milioni di euro che Acea ha versato per acquisire il 40% delle quote di Publiacqua. Ma risulta a molti che le risorse economiche necessarie erano state messe a disposizione da una nota banca estera. Pertanto non era necessario far entrare un privato nella gestione delle nostre acque. Con le risorse delle banche potevamo garantire una corretta gestione in house, o altrimenti scegliere la strada dell'affidamento del servizio a terzi mediante gara, puntando sulla diminuzione dei costi. A suo tempo è stata scelta una terza via che oggi però allo stato dei fatti mostra limiti che forse a suo tempo non erano stati valutati e previsti».«Auspico pertanto – ha concluso Falciani – che sulla questione venga aperta una riflessione all'interno della maggioranza, anche in relazione al fatto che tra breve sarà discussa in consiglio regionale una legge sulla partita delle acque, il cui esito non potrà non interessare il Comune di Firenze». (fn)