Il garante dei diritti dei detenuti Corleone interrompe il digiuno
Dopo quindici giorni di sciopero della fame Franco Corleone, garante dei diritti dei detenuti del Comune di Firenze, interrompe il digiuno messo in atto «per sollecitare il Parlamento ad approvare alcune leggi bipartisan che potrebbero in qualche modo migliorare le condizioni di vita all' interno dei carceri».La sua iniziativa è stata seguita da politici e rappresentati delle istituzioni che hanno dato il via ad un "digiuno a staffetta". Questa mattina in Palazzo Vecchio alcuni di loro, fra i quali il presidente del consiglio comunale Eros Cruccolini, i consiglieri regionali Alessia Petraglia, Daniela Belliti e Filippo Fossati, i consiglieri comunali Anna Nocentini e Daniele Baruzzi, hanno fatto il punto della situazione sugli obiettivi fino ad oggi raggiunti e da perseguire.«E' giusto sospendere il digiuno poiché la nostra iniziativa deve avere un carattere collettivo ha spiegato Corleone passo quindi il testimone ad altri che continueranno la protesta in modo che Firenze sia capofila nella battaglia per rendere più vivibili le carceri».«Nel frattempo ha aggiunto stiamo effettuando incontri con la direzione del carcere di Sollicciano per riuscire a raggiungere due obiettivi: eliminare il sovraffollamento e completare il "Giardino degli Incontri". Intanto la direzione del penitenziario ci ha assicurato che non ci sarà più la quarta branda nelle celle e che la casa di "Cura e Custodia", luogo in cui vengono detenute donne con problemi psichiatrici sarà trasferita a Pontremoli, così da lasciare uno spazio maggiore nella sezione femminile di Sollicciano. Come si può notare in questi quindici giorni qualcosa si è mosso, in futuro speriamo di far riflettere ancora su questi problemi».Anche il presidente del consiglio comunale Eros Cruccolini inizierà il suo personale sciopero della fame giovedì prossimo.«Un ulteriore risposta alle richieste dei detenuti - ha spiegato il presidente del consiglio comunale - è la disponibilità che abbiamo ottenuto dall'assessore regionale Rossi di individuare spazi di ospedalizzazione per i detenuti. In particolare per gli uomini a Careggi e per le donne a Torregalli. Infine abbiamo intenzione di coinvolgere in maniera più diretta la Provincia sul tema del lavoro e sulle prospettive di impiego dei detenuti. Questa staffetta ci ha permesso di sollevare un dibattito e di lavorare tutti insieme ha concluso - per intervenire in maniera diretta affinché il carcere sia veramente un luogo di crescita personale». (fn)