Distintivo per i consiglieri comunali, interviene Amato (FI)

Questo il testo dell'intervento di Paolo Amato, capogruppo di Forza Italia:«Il Presidente del Consiglio Comunale, Eros Cruccolini, non ne azzecca mai una. L'ultimo suo exploit riguarda il distintivo per i Consiglieri comunali. Una novità, di cui nessuno sentiva il bisogno. Ma che cos'è questo distintivo? E' una specie di "cimice" di antica memoria: una spilla che, secondo il Presidente, i Consiglieri comunali dovrebbero portare sul bavero della giacca per farsi meglio riconoscere. Indifferente alle mie critiche e agli inviti a lasciar perdere, per occuparsi invece di cose serie, Cruccolini lo ha voluto realizzare a tutti i costi; e lo ha quindi consegnato ieri in aula, durante i lavori assembleari. A voler strafare, però, si sbaglia. E difatti, sul distintivo cruccoliniano, il giglio raffigurato non è quello di Firenze bensì quello di Francia. Complimenti!La vicenda, di per sé comica, merita però anche altre considerazioni. Io mi sono infatti opposto a questa iniziativa – rifiutando conseguentemente di accettare la spilla offertami – perché trovo assurdo (oltre che ridicolo) dotare i Consiglieri comunali di un apposito segno di riconoscimento o, peggio, di appartenenza.Ma, soprattutto, mi rivolta l'idea di un distintivo pensato appositamente per indicare l'appartenenza ad una determinata categoria di eletti, quasi a volerne sottolineare la natura speciale di classe politica. La funzione simbolica del distintivo cruccoliniano (peraltro sbagliato) non può, in effetti, che voler significare una presa di distanza dalla gente comune, accarezzando la vanitosa sensazione dei Consiglieri comunali di essere parte di un ceto speciale.Al di là dell'evidente e narcisistica autoreferenzialità, è qualcosa che sa di vecchia politica, di nomenclatura, di corporativismo. Ed è cosa che – da liberale quale sono – non mi piace proprio.Il Presidente Cruccolini, si sa, si atteggia a no global. Ma chi conosce appena le regole e i comportamenti del mercato, sa bene che sotto il no global, gratta gratta, salta fuori l'uomo della corporazione.Nella fattispecie: della corporazione politica».(fn)