Bosi e Pieri (FI): «Firenze declassata nella classifica degli ospedali top»
Questo il testo dell'intervento dei consiglieri di Forza Italia Enrico Bosi e Massimo Pieri:«Non ci sorprendono più tanto le classifiche, suddivise per specializzazione, dei migliori centri ospedalieri italiani, pubblicate dal settimanale "Panorama" sulla base delle segnalazioni di oltre 2.000 medici di base.In queste classifiche, la sanità fiorentina non esce certamente con un buon risultato nonostante i ripetuti slogan sulla sua efficienza ed eccellenza e nonostante la recente creazione della cd. Società della Salute: una sola citazione per Immunologia ed Allergologia al secondo posto dopo il Policlinico Umberto I di Roma.Anche la parte restante della Regione non si distingue nella speciale classifica: tre sole citazioni (due primi posti a Pisa e Siena e un secondo posto sempre a Pisa) per 18 specialità sanitarie.I buoni giudizi che l'Assessore alla Sanità Regionale Enrico Rossi ed i vertici della Società della Salute non lesinano alle strutture ospedaliere della Regione ed in particolare a quelle fiorentine sono quotidianamente smentite dalle vicende che in questi giorni e da sempre si trovano su tutte le pagine dei giornali locali.E' di qualche giorno fa la denuncia dei sindacati sul ventilato taglio di 200 posti letto a Careggi e la riduzione dei posti al CTO.Ma il rosario delle gravi carenze e delle infinite problematiche di Careggi non finisce qui: sovraffollamento delle strutture, mancanza cronica di personale specializzato e non, attesa di mesi per visite e prestazioni da prenotare al CUP, chiusura di reparti indispensabili come ad esempio la cd. "area sterile" per i trapiantati di midollo dei reparti di Ematologia che così, dopo essere dirottati altrove, condividono le stanze con altri malati senza limitazione di visite, disagi nell'erogazione di medicinali per speciali patologie come il famigerato "piano terapeutico", mancata costruzione di nuove strutture ospedaliere e diminuzione costante dei posti di degenza.In conclusione il quadro non è certo quello idilliaco descritto dai vertici della sanità toscana».(fn)